Covid, allarme anestesisti: Terapie intensive a rischio collasso. Subito terza dose

In un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia l’intasamento. Servono azioni e regole prima che le regioni vadano in zona gialla per l’aumento dei ricoveri. La quarta ondata di covid sta ‘esplodendo’ in Italia e il sistema rischia il collasso. E’ l’allarme lanciato da Antonino Giarratano, presidente Società Italiana di Anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti). “Chiediamo al governo di mettere in atto già da subito le manovre necessarie per una maggior attenzione socio-sanitaria, senza attendere il colore ‘giallo’ che significa già 15% di ricoveri in più e nuovi morti. Con queste cifre e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia pericolosamente l’intasamento”.

Il paese non si trova nella situazione drammatica vissuta nello scorso inverno ma questo non significa abbassare la guardia. “I ricoverati sono soprattutto persone che hanno rifiutato la vaccinazione e altre che invece – anche se vaccinate – presentano condizioni di particolare fragilità ed alti fattori di rischio e stanno uscendo dopo 10 mesi dalla copertura piena dal contagio. Ma questa situazione si andrà presto a sommare all’influenza stagionale che causa circa 8.000 morti tra i pazienti più fragili e che nelle prossime settimane inizierà a circolare nel nostro Paese conducendo ad un affollamento di ricoveri pericoloso e probabilmente insostenibile”.

“Occorre ripeterlo in forma chiara: a seguito del ricovero in terapia intensiva i pazienti hanno una possibilità di decesso che va dal 30 al 75% – avverte il presidente Siaarti – Dobbiamo evitare il più possibile questo tipologia di ricoveri. Il nostro è pertanto chiaro e preciso: chiediamo a tutti gli italiani di vaccinarsi e ai vaccinati da più di 6 mesi di fare la terza e di attenersi con estrema attenzione alle norme di prevenzione, mi riferisco all’uso delle mascherine e alla frequente disinfezione delle mani”.

“In presenza di numeri sempre più alti di ricoveri noi dovremo riservare posti in terapia intensiva per i ricoverati Covid-19, riducendo quindi i posti letto disponibili per altri pazienti”, ammonisce Giarratano e ribadisce che “con le terapie intensive intasate, l’anno prossimo potremmo essere costretti alla tragica conta di tanti decessi avvenuti tra pazienti non Covid19 per ritardata o mancata assistenza”.

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