Coronavirus Italia, il bollettino dell’11 aprile: superati i centomila malati, 619 morti e 2.079 guariti

 

 

Risale la curva dei contagi, ma calano in maniera significativa i ricoverati in terapia intensiva. Sono questi i dati principali – sostanzialmente stabili – diffusi nel bollettino di oggi dal capo della Protezione Civile,  Angelo Borrelli. I casi totali di contagio sono saliti a 152.271, 4.694 in più rispetto a ieri quando erano cresciuti di 3.951. Aumentano anche gli attualmente positivi: sono 100.269 (+1.996 rispetto ai +1.396 di ieri), così come i guariti che arrivano a 32.534 (+2.079 rispetto ai +1.985 di ieri). Oggi si contano altri 619 morti (ieri erano stati 570), il che porta il numero dei deceduti dall’inizio dell’epidemia a 19.468. Degli attualmente positivi, 28.144 sono ricoverati con sintomi (98 in meno), 3.381 in terapia intensiva (116 in meno rispetto ai ieri) e 68.744 in isolamento domiciliare (2.210 in più). I tamponi effettuati a oggi sono 963.473 (56.609 in più).

Calano ancora per l’ottavo giorno consecutivo i ricoveri in terapia intensiva. Sono, come detto,  3.381 i pazienti nei reparti, 116 in meno rispetto a ieri. Di questi, 1.174 sono in Lombardia, in calo di 28 rispetto a ieri. Dei 100.269 malati complessivi, 28.144 sono poi ricoverati con sintomi – 98 in meno rispetto a ieri – e 68.744 sono quelli in isolamento domiciliare. Sono complessivamente 100.269 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 1.996. Venerdì l’incremento era stato di 1.396. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile. Sono 19.468 le vittime, con un aumento rispetto a ieri di 619. Venerdì l’aumento era stato di 570. Sono 32.534 le persone guarite, 2.079 più di ieri contro i 1.985 del giorno prima. Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia – compresi morti e guariti – è di 152.271, con un incremento rispetto a ieri di 4.694.

“Milano merita sempre la maggiore attenzione, non c’è un calo netto e deciso nei contagi, non rilassiamoci, restiamo a casa”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, elencando i dati dei contagi in Lombardia. Nella provincia di Milano il dato è il doppio di ieri: 520 nuovi casi rispetto a 269 per un totale di 13268. In città i nuovi casi sono 262, ieri erano 127, totale 5368. “Non è assolutamente finita, non dobbiamo abbassare in nessun modo la guardia, non dobbiamo pensare che il peggio sia passato perché i dati non sono stabili”, ha spiegato. “I dati ci dicono che veramente non è finita, non rilassatevi, è vero che il trend è migliore di settimana scorsa ma non ci fa ancora stare tranquilli”, ha aggiunto.

In Lombardia i positivi sono 57592 con una crescita di 1544 con quasi 10mila tamponi, mentre ieri c’erano stati 1246 nuovi casi con 9.372 tamponi. I deceduti sono 10511 con 273 nuovi decessi mentre ieri c’era stata una crescita di 216. I ricoverati non in terapia intensiva sono 12.026 con un aumento di 149 mentre ieri erano aumentati di 81, i ricoverati in terapia intensiva sono 1174 con un calo di 28 mentre ieri erano in calo di 34. Sono i dati resi noti dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

 “Stiamo lavorando a una risposta di sistema per riportare famiglie, imprese e persone a ricominciare a vivere pienamente le proprie esistenze. Lo faremo quando la comunità scientifica consegnerà al mondo il vaccino, ma nel frattempo dobbiamo tenerci pronti ed essere all’altezza. Fino a quando non avremo un vaccino il distanziamento sociale è l’unica arma che abbiamo”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha presentato l’hub della terapia intensiva promosso dalla Regione Emilia-Romagna. “Siamo dentro a questa crisi, guai a pensare che i segnali incoraggianti che arrivano, come il primo alleggerimento delle terapia intensive siano uno scampato pericolo. Cogliamo i primi frutti di sacrifici enormi, ma siamo ancora dentro questa crisi, ci sarà bisogno ancora di una stagione di grande rigore per non vanificare il lavoro straordinario fatto. Basta poco, anche una leggerezza in più”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, alla presentazione dell’hub di terapia intensiva in Emilia-Romagna.

“Se “la soluzione definitiva arriverà col vaccino”, è necessario, nei prossimi mesi avere un sistema pronto ad affrontare la situazione. In questo senso, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, va il progetto varato dalla Regione Emilia-Romagna di un hub da quasi 150 posti di terapia intensiva. “Il virus – ha detto – si può diffondere, ci possono essere seconde ondate, il sistema deve essere pronto, il servizio sanitario nazionale deve avere la forza di farsi trovare pronto di fronte a ipotesi negative che non ci auguriamo ma che non possiamo escludere”.

 

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