TV: FABIO E MINGO IN ERITREA PER UNO SPOT SULL'INFANZIA (ANSA) - BARI, 6 SET - Con 30 euro al mese si potrebbe mantenere un bambino eritreo attraverso l' adozione a distanza: per questo, oggi dall' aeroporto di Bari-Palese e' partita per Asmara, in Eritrea, una troupe pugliese che girera' uno spot pubblicitario per le adozioni a distanza. Testimonial dell' iniziativa l' inviato di 'Striscia la notizia', Mingo De Pasquale, che insieme agli autori Fabio Di Credico e Tommy Dibari girera' lo spot. "Si parte stamattina - ha detto Mingo salutando i giornalisti - per iniziare a girare dopodomani in tre luoghi eritrei: Barentu, Zerona e Massaua; saremo accompagnati - ha precisato - da personale dell' ambasciata italiana in Eritrea e racconteremo attraverso un gioco a nascondino la storia dei bambini del posto". Sei giorni di riprese per uno spot che da novembre andra' sui canali Mediaset e sulle reti locali. Ad accompagnare la troupe la presidente dell' 'Associazione amici bambini eritrei' (Aabe), Giovanna Ammirabile, che - e' stato reso noto - ha gia' fatto adottare in Puglia a distanza circa 200 bambini eritrei.(ANSA)

Condannato Mingo, ex inviato di Striscia la Notizia

Il Tribunale di Bari ha condannato alla pena di 1 anno e 2 mesi di reclusione Domenico De Pasquale (in arte Mingo) e Corinna Martino (amministratore unico della Mec Produzioni Srl di cui il marito Mingo era socio) per i reati di truffa, falso e diffamazione.

Stando all’ipotesi accusatoria Mingo, ex inviato barese di Striscia la Notizia, avrebbe truffato Mediaset con la complicità di sua moglie facendosi pagare alcuni servizi relativi a fatti inventati ma spacciati per veri, e facendosi anche rimborsare costi non dovuti per figuranti e attori. Gli imputati sono stati ritenuti responsabili di quattro truffe relative ad altrettanti falsi servizi realizzati per il tg satirico, andati in onda tra il 2012 e il 2013.

Per altri tre episodi è stata dichiarata la prescrizione, come per le presunte simulazioni di reato, e per altre tre truffe e una contestazione di calunnia il Tribunale ha assolto nel merito gli imputati “perché il fatto non sussiste”.

Mingo è stato condannato anche per aver diffamato, nel 2015, gli autori di Striscia la Notizia, accusandoli di essere gli “ideatori dei falsi servizi”. Alle costituite parti civili, Mediaset, Antonio Ricci e altri nove tra autori e produttori della trasmissione, gli imputati dovranno risarcire i danni.     Per quattro persone, inoltre, il Tribunale ha disposto la trasmissione alla Procura dei verbali delle dichiarazioni rese durante il processo per procedere nei loro confronti per falsa testimonianza.

“Sono stati prodotti documenti a sostegno della tesi difensiva che si immagina siano stati valutati dal giudice per raggiungere i risultati assolutori del dispositivo. A questo proposito, i nostri assistiti sottolineano di aver dimostrato la loro estraneità ai fatti a loro ascritti, raggiungendo la formula assolutoria per i fatti più gravi”. Lo dichiarano in una nota gli avvocati Francesco Maria Colonna Venisti e Ludovica Lorusso, difensori di Domenico De Pasquale (in arte Mingo) e Corinna Martino (amministratore unico della Mec Produzioni Srl di cui il marito Mingo era socio), condannati oggi dal Tribunale di Bari alla pena di 14 mesi di reclusione per i reati di truffa, falso e diffamazione con riferimento a falsi servizi per il tg satirico ‘Striscia la notizia’, e assolti da altri episodi di truffa e da un’accusa di calunnia.

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