Caso Vannacci: cosa dice il generale sulla scuola

Fa molto discutere in questi giorni il contenuto del libro “Il mondo al contrario” del generale Roberto Vannacci, a capo dei paracadutisti della Folgore alla guida dell’Istituto geografico militare. Quest’ultimo, tra le pagine del saggio, articola pensieri alquanto discutibili, alla base della decisione, del ministro della Difesa Crosetto, di rimuoverlo dal suo incarico, come riportano vari media come RaiNews.

Le frasi di Vannacci che hanno destato scalpore

Il libro è stato bollato come omofobo, razzista, sessista; al suo interno ci sono frasi contro gli omosessuali (“normali non lo siete, fatevene una ragione”) e contro i cambiamenti delle realtà culturali e famigliari (“Le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e Famiglie sono costretti ad abbandonarle”). Per non parlare degli attacchi a minoranze, migranti, femministe e ambientalisti.

Il generale se la prende con “le discutibili regole di inclusione e tolleranza imposte dalle minoranze”; con “il lavaggio del cervello di chi vorrebbe favorire l’eliminazione di ogni differenza compresa quella tra etnie, per non chiamarle razze”.

Manca il buonsenso, scrive Vannacci: tutti vogliono i diritti ma di “patria, sacrificio, gavetta, merito” non se ne parla più. “Ritengo che nelle mie vene scorra una goccia del sangue di Enea, Romolo, Giulio Cesare (…) Mazzini e Garibaldi”. Mica come quei vucumprà che “vendono ciarpame”, mica come “Paola Egonu italiana di cittadinanza, ma è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”.

Vannacci contro asili nido e femministe

All’interno del libro c’è spazio anche per argomenti cari alla scuola. Come riporta Fanpage.it innanzitutto Vannacci se la prende con gli asili nido e i servizi all’infanzia: a suo avviso questi sono nati per colpa del rifiuto della figura di donna madre da parte di movimenti femministi.

Secondo il generale, inoltre, nelle scuole non si dovrebbe introdurre la carriera alias per gli alunni in transizione di genere. E, infine, ecco invece una proposta: secondo Vannacci prima di ogni ora di lezione bisognerebbe far salutare la bandiera italiana a tutti gli studenti.

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