Caso Santanchè, oggi in Senato

Oggi, mercoledì 5 luglio,  la ministra Santanchè è attesa per un’informativa in Senato. Qui, secondo le sue stesse parole, risponderà “tranquillamente a tutto”.

Report ha riportato la prova che  Visibilia era esposta con il sistema bancario già a partire dal 2011 per 15 milioni. Di questi soldi, circa 2,8 milioni sarebbero derivati da un prestito della Banca popolare di Milano e Santanchè, all’epoca sottosegretaria nel governo Berlusconi, avrebbe chiesto alla banca di estendere il fido per altri due milinoi di euro. Di fronte al rifiuto della banca, però, secondo quanto ricostruito da Report la sottosegretaria avrebbe chiamato “il braccio destro dell’allora capo della banca Massimo Ponzellini”, cioè Antonio Cannalire, e “si sarebbe offerta anche di organizzare incontri di Ponzellini con Draghi”, allora a capo della Banca d’Italia, “e Berlusconi”.

Santanchè ha negato, ma secondo la trasmissione ci sarebbero documenti a riprova di questa offerta. Alla fine, la Banca popolare di Milano non concesse i due milioni di euro in più, ma comprò da Visibilia “spazi pubblicitari per 320 mila euro”, che furono distribuiti in parte su Il Giornale e Libero, in parte anche per l’Ordine di Como, un quotidiano che era di proprietà di Alessandro Sallusti, all’epoca compagno di Santanchè. In quegli stessi anni poi, grazie a “un benevolo prestito da parte di Monte dei Paschi di Siena” la sottosegretaria sarebbe riuscita ad acquisire la sua altra azienda, Ki Group. “Tra Bioera e Ki Group, Santanchè e Canio Mazzaro raccolgono dai piccoli azionisti, in nove anni, 23 milioni e 9 milioni si trasformeranno in emolumenti per le loro cariche sociali ricoperte in quegli anni”, come afferma Report.

‘Sono state dette cose false, ma risponderò a tutto in Parlamento: ho la serenità di chi ci ha sempre messo la faccia’, afferma la ministra, . sottolineando di aver già presentato una querela ai danni di Report.

La ministra del Turismo  ha vincolato la sua villa in centro a Milano per garantire i debitori di Visibilia srl le cui vicende societarie sono al centro di un’inchiesta della Procura di Milano, come   riferisce il quotidiano «Domani».

Secondo quanto riferito ciò è accaduto con un atto notarile del 23 maggio scorso che si evince dal piano di ristrutturazione del debito presentato in Tribunale. «Il presente vincolo di destinazione – è scritto nell’atto riportato dal quotidiano – è finalizzato a garantire solo tre debiti della ristrutturazione, ossia il debito verso Prelios credit servicing spa, quale mandatario di Kerdos Spv srl, quello verso Visibilia Editrice srl; e infine il debito nei confronti dell’Agenzia delle entrate». Il valore della villa, 642 metri quadrati, divisa in più livelli, è stimato in circa sei milioni di euro.

Su Daniela Santanchè la strategia delle opposizioni per ora è silente: “Prima ascoltiamo cosa dirà in Senato e poi decideremo se sfiduciarla o meno. La ministra Santanchè espone i fatti, i gruppi parlano a commento 5 minuti ciascuno. Non ci sono mozioni’, riassume i passaggi Raffaella Paita, la coordinatrice di Italia Viva e capogruppo. Una mozione di sfiducia si deciderà oggi, in base a quanto sarà stata convincente la ministra sulla gestione poco limpida delle sue aziende, svelata dalle inchieste giornalistiche, a partire da quella di Report.

Il giudizio politico già c’è da parte di Elly Schlein: “Per molto meno in altri Paesi si lascia l’incarico di governo, le dimissioni sono il minimo sindacale davanti a questi fatti, se confermati”: sono le parole di Elly Schlein, la segretaria dem.

Una mozione di sfiducia “sarà decisa insieme agli altri gruppi”: assicura Debora Serracchiani, la responsabile Giustizia del Pd in una intervista al Corriere della sera. Serracchiani ricorda che, essendoci il bicameralismo, sarebbe stato opportuno che Santanchè riferisse anche alla Camera, oltre che al Senato.

Francesco Boccia, il presidente dei senatori dem, è convinto che non vadano sparate tutte e subito le contrarietà delle opposizioni. Quindi occorre prima valutare. È evidente che marciare insieme fa la forza delle opposizioni e, per ora, non sono alle viste fughe in avanti dei pentastellati per chiedere già oggi la sfiducia.

Pd e 5Stelle contano sulle  tensioni tra la Lega e Fratelli d’Italia sul “caso Santanchè”, realtà che  potrebbe favorire  una resa dei conti. Matteo Salvini dice di avere “assoluta fiducia nei colleghi sia di maggioranza che di opposizione”, fino a prova contraria.  Giorgia Meloni, in verità, non ha difeso Santanchè a spada tratta.  E’ stata lei   ad annunciare che la ministra sarebbe andata in Parlamento a chiarire sulla gestione delle sue imprese, su Visibilia in particolare (ora al centro di una indagine della Procura di Milano), di cui fino a un anno fa è stata socia di maggioranza; sui rapporti con i fondi stranieri; sui dipendenti lasciati senza stipendio e Tfr; sui fornitori non saldati e sull’uso dei fondi Covid per la cassa integrazione. Come richiesto dalle opposizioni.  Poi,  l’episodio dell’ordine del giorno del Pd alla Camera, in cui si faceva espresso riferimento a Visibilia, e che è passato con il voto della maggioranza e accolto con il parere favorevole del governo.

I Dem  vogliono che il governo risponda anche all’interrogazione che hanno presentato,  e che incalza su fatti precisi, come i bilanci pubblici delle imprese. L’hanno depositata, prima firma Antonio Misiani e sottoscritta da tutto il gruppo dem, ma non è stata messa in calendario ancora

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