Caso Santanchè, a breve novità sulle indagini aperte dalla Procura di Milano

A poco meno di un mese dalla mozione di sfiducia bocciata in Senato, il caso della ministra Santanchè legato alle inchieste sulle sue aziende è gradualmente sparito dalle prime pagine dei giornali. Si è spento anche il dibattito politico, che aveva infuriato per settimane quando un’inchiesta di Report aveva mostrato degli aspetti problematici della gestione di due società, Visibilia e Ki Group. Di recente l’attenzione si è concentrata sul suicidio di Luca Ruffino, presidente di Visibilia. Una morte che, secondo quanto è stato possibile ricostruire finora con sei biglietti lasciati da Ruffino, non avrebbe comunque un collegamento con la vicenda giudiziaria della società.

Ma entro fine mese il suo principale azionista, la società quotata Sif Italia controllata da Luca Giuseppe Reale Ruffino sino al suo inspiegabile suicidio del 5 agosto, dovrà varare la semestrale. Il cda per sostituire Ruffino non è stato ancora convocato da Mirko, figlio dell’imprenditore e nuovo amministratore delegato. Ma “al momento – ha fatto sapere  una fonte vicina alla famiglia – non è stata ancora assunta alcuna determinazione in ordine alle quote societarie” di Visibilia Editore. Proprio il suicidio di Ruffino pareva aver bloccato il “soccorso nero” alle aziende che furono di Santanchè e il destino processuale della ministra. Poi però sono emersi nuovi, misteriosi aiuti.

Ruffinoattraverso una serie di acquisti di azioni, a ottobre 2022 era subentrato a Santanchè come azionista di riferimento di Visibilia Editore, che controllava con il 45,81%. L’imprenditore era da anni molto vicino a FdI e ai La Russa, la famiglia milanese che controlla Fratelli d’Italia in Lombardia: Ignazio, presidente del Senato, suo fratello Romano, assessore regionale alla Sicurezza della Lombardia, Marco Osnato, genero di Romano, presidente della commissione Finanze della Camera. A collegare Ruffino e Osnato c’è Alberto Campagnoli, geometra 38enne nominato consigliere di Visibilia il 13 giugno. Dopo la morte di Ruffino, insieme ad altri, Campagnoli è stato ascoltato in questura a Milano per cercare di ricostruire i motivi del suicidio in quanto conoscente di Ruffino con cui le sue società di manutenzioni avevano lavorato. Ruffino negava che il suo subentro in Visibilia fosse un sostegno a Santanchè (la ministra “ci deve un milione e mezzo, paga a rate di 50mila euro al mese”, aveva dichiarato), ma di fatto aveva impostato di persona il piano di salvataggio della società.

Le indagini nella Procura di Milano attualmente in corso riguardano soprattutto Visibilia. Si tratta di un gruppo guidato dalla casa editrice Visibilia editore, di cui fanno parte quattro società: Visibilia digital, Visibilia editore holding, Visibilia s.r.l. e Visibilia concessionaria. Già a novembre 2022 la Procura di Milano ha avanzato una richiesta di fallimento per le quattro società, poi ritirata dopo un primo pagamento per due delle società. La richiesta era collegata a un’indagine per bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali, aperta il 5 ottobre, che sarebbe stata ignota alla ministra per i primi mesi  – tanto che Santanchè ha ricevuto l’avviso di garanzia, con la notifica della proroga delle indagini, solo a metà luglio.

A seguito delle dichiarazioni di Federica Bottiglione (ex dirigente di una delle società del gruppo Visibilia, che avrebbe lavorato per alcuni mesi tra il 2020 e il 2021 senza sapere di essere stata messa in cassa integrazione), i pm milanesi Maria Gravina e Laura Pedio avrebbero poi aperto un’altra inchiesta. In questo caso il reato sarebbe di truffa aggravata ai danni dello Stato, anche se da quanto risulta non ci sarebbero persone iscritte nel registro degli indagati e quindi il fascicolo è contro ignoti.

L’indagine aperta a ottobre dovrebbe portare degli sviluppi già nelle prossime settimane: alla conclusione del lavoro della Procura si saprà se ci saranno persone rinviate a giudizio, o se arriverà la richiesta di archiviazione. Anche sul piano politico, questo potrebbe portare a differenze importanti nel modo in cui la ministra Santanchè e tutta la maggioranza deciderà di gestire la questione.

Tuttavia, i tempi con tutta probabilità si allungheranno. Se anche le indagini si concludessero il 30 settembre, come previsto dalla proroga, ci saranno poi 20 giorni in cui la difesa ha il diritto di studiare le carte e valutare eventuali repliche. Sono 20 giorni sulla carta, ma spesso nella pratica possono diventare decisamente di più. In più, nei mesi autunnali la richiesta di fallimento per le altre due società di Visibilia potrebbe essere ritirata se sarà proposto un piano di rientro dei debiti: in questo caso salterebbe l’ipotesi di bancarotta.

Da quando la Procura farà una richiesta (archiviare o rinviare a giudizio), un giudice dovrà fissare un’udienza preliminare. Anche se questo dovesse avvenire a fine ottobre, dopo i teorici 20 giorni di tempo, a Milano solitamente servono tre o quattro mesi per passare dalla richiesta della Procura all’udienza preliminare. Si parlerebbe, quindi, di febbraio o marzo 2024.

Nel frattempo, restano in corso altre due inchieste che non coinvolgono direttamente la ministra Santanchè. Una è per aggiottaggio, e ruota attorno al fondo Negma, che ha base negli Emirati arabi e alle British Virgin Islands e che ha finanziato diverse società, tra cui proprio Visibilia e Ki Group. Un’altra, invece, riguarda Ki Group e il suo dissesto economico: ci sarebbe stato un buco di 8 milioni di euro risalente al 2019. A fronte di questo buco, molti fornitori non sarebbero stati pagati e alcuni dipendenti sarebbero stati licenziati, ma non avrebbero ricevuto il trattamento di fine rapporto. In questi casi, le indagini sono ancora a un punto meno avanzato rispetto alla prima su Visibilia.

Le prossime quattro settimane saranno fondamentali per Visibilia, il disastrato gruppo editoriale-pubblicitario del quale Daniela Santanchè, senatrice di Fratelli d’Italia e ministra del Turismo del governo Meloni, è stata amministratrice sino a novembre 2021 e azionista di riferimento sino a quando ha diluito la sua partecipazione nei mesi successivi, grazie alla conversione delle obbligazioni sottoscritte dal fondo Negma. Il 14 settembre al tribunale di Milano si terrà un’udienza chiave nel procedimento aperto dopo la denuncia dei piccoli azionisti contro gli ex amministratori della società.

L’operazione era mirata a sventare la richiesta di liquidazione giudiziale (il “vecchio” fallimento) avanzata a ottobre scorso dalla Procura della Repubblica di Milano per debiti verso l’Erario per quattro società del gruppo e poi, dopo un primo pagamento in extremis da parte di Santanchè, ritirata per due società, mentre per altre due resta in discussione. Piano di salvataggio che nei mesi scorsi la ministra ha riformulato chiedendo corposi abbuoni e rateizzazioni decennali ai creditori, banche e Agenzia delle Entrate, e offrendo in garanzia la sua villa di Milano e i suoi redditi futuri, compresa la sua quota degli incassi del Twiga, lo stabilimento balneare versiliano di Flavio Briatore del quale non è più azionista, ma di cui continua a ricevere i dividendi attraverso una società costituita con il suo compagno, Dimitri Kunz. Le decisioni sul futuro della partecipazione in Visibilia passano dunque attraverso Sif Italia, società di amministrazioni condominiali (65 mila appartamenti concentrati nel milanese, 8,2 milioni di fatturato nel 2022) di Ruffino che tra giugno, luglio e agosto aveva continuato a rastrellare centinaia di migliaia di azioni dell’ex gruppo Santanchè. A fine marzo Ruffino e la sua socia Cinzia Tarabella avevano venduto il 28% di Sif a Oxy Capital, società portoghese di fondi comuni. Ora però il colpo di pistola che Ruffino si è esploso alla testa, lasciando alcune lettere alla famiglia, rimette tutto in discussione.

In ballo c’è anche il futuro giudiziario della ministra. Dal 5 ottobre 2022 Santanchè è indagata per bancarotta e falso in bilancio sulla base dell’inchiesta avviata dai pm milanesi Roberto Fontana e Maria Gravina. Con lei, sono iscritti tra gli indagati il suo compagno Kunz, gli amministratori Fiorella Garnero (sorella della ministra), Massimo Cipriani e Davide Mantegazza e l’ex sindaco Massimo Gabelli. C’è poi un terzo filone d’indagine sull’ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato in relazione ai dipendenti di Visibilia messi in cassa integrazione a zero ore ai tempi dell’emergenza Covid e pagati dallo Stato con gli aiuti pubblici varati dal governo Conte 2 mentre in realtà lavoravano normalmente. Il fascicolo, per ora contro ignoti, è seguito dal procuratore aggiunto di Milano Laura Pedio e dalla Guardia di Finanza del capoluogo lombardo.

A fare scalpore nelle scorse settimane era stato anche il “colpo” immobiliare di Dimitri Kunz in Versilia con la villa del sociologo Francesco Alberoni (morto a 94 anni il 14 agosto), comprata e rivenduta all’imprenditore milanese Antonio Rapisarda per 3,45 milioni, con una plusvalenza da un milione, insieme a Laura Di Cicco, moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, amico mentore e legale di Santanchè. Nelle ultime ore è arrivata anche un’altra notizia: l’inatteso e impensabile riavvicinamento di Santanchè con Paola Ferrari De Benedetti, conduttrice tv e giornalista sportiva e nuora di Carlo. Riavvicinamento che arriva sette anni dopo una clamorosa rottura finita pure nelle aule di tribunale. Ferrari era socia di Alevi Srl che di Visibilia era azionista al 5,6%, si dimise insieme ai consiglieri Giancarlo Sestini e Matteo Gavazzi Borella da presidente di Visibilia Editore a febbraio 2016 per fortissimi contrasti sulla gestione societaria. Ma il 2 agosto Immobiliare Dani, società di Santanchè, ha ceduto ad Alevi Srl di Ferrari il 25% di Visibilia Concessionaria, società che raccoglie pubblicità per le testate del gruppo e per il quotidiano Il Riformista di cui è direttore politico Matteo Renzi. Santanchè ha incassato 200 mila euro. Altri soldi utili per finanziare il piano di salvataggio. C’è poi l’incredibile boom delle azioni Visibilia: dopo il suicidio di Ruffino lunedì 7 agosto Visibilia era crollata in Borsa ma da martedì 8 agosto il titolo è passato da 38 cent sino a 1,3 euro venerdì 18 agosto, con un rialzo del 250%. A fare scalpore, come scrive Milano Finanza, sono gli scambi: sono passate di mano 2,6 milioni di azioni su 8 in circolazione, di cui quasi 3,6 in mano a Sif Italia. Chi compra i titoli di una società in grave crisi? La sensazione è che mani ignote abbiano stretto la “cintura di sicurezza” intorno a Santanchè.

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