Carlo Rovelli escluso dalla Fiera di Francoforte, poi il nuovo invito

Carlo Rovelli rappresenterà l’Italia alla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte 2024. Ad appena 24 ore dalla lettera con la quale gli era stata comunicata l’esclusione dalla manifestazione è arrivata la retromarcia di Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione editori italiani, che rinnova l’invito al fisico. L’esclusione di Rovelli aveva suscitato numerose polemiche

Ad annunciare l’esclusione dalla Fiera di Francoforte era stato lo stesso Rovelli, che aveva condiviso sui social la mail ricevuta da Levi, che è anche commissario straordinario del governo per l’Italia ospite d’onore alla manifestazione tedesca.

Da quanto scritto nella lettera, le motivazioni dell’esclusione facevano riferimento alle parole pronunciate dal fisico al concerto del Primo maggio, in particolare le critiche contro il ministro della difesa.

Nella mail Levi spiegava di volere evitare di far “rivivere le polemiche e gli attacchi” seguiti all’intervento di Rovelli al concertone.

Queste le parole di Rovelli: “È ragionevole che in Italia il ministro della Difesa sia stato per anni legato a una delle più grandi fabbriche di armi del mondo, la Leonardo? E sia stato presidente della Federazione dei costruttori di armi? Il ministero della Difesa serve per difenderci dalla guerra o per aiutare i piazzisti di strumenti di morte?”.

Le polemiche

La decisione aveva suscitato numerose polemiche nel mondo politico e culturale. A partire da Teresa Cremisi e Roberto Colajanni, presidente e ad di Adelphi, l’editore di Rovelli, secondo cui “l’autocensura da parte dell’Associazione Italiana Editori – e di chi la rappresenta – è una pratica imbarazzante in ogni paese che si definisca libero”.

Sulla stessa linea l’amministratore delegato di Mondadori Libri, Enrico Selva Coddè: “L’indipendenza di pensiero, l’universalità delle idee e la pluralità di voci sono tra i valori fondanti”.

A favore di Rovelli si esprimono anche altri editori, come il Gruppo Feltrinelli e Gems, mentre Nicola Lagioia, direttore del Salone di Torino, dice che “così dal mondo dell’editoria passa un brutto segnale”.

Il passo indietro e il nuovo invito

Poi la retromarcia. Nel tardo pomeriggio di sabato arriva una nota con cui Ricardo Franco Levi annuncia il dietrofront e rinnova l’invito al fisico a partecipare alla kermesse di inaugurazione della Fiera del Libro di Francoforte. E Carlo Rovelli fa sapere che ci sarà.

Levi spiega di avere scritto quella lettera “senza aver ricevuto alcuna pressione o sollecitazione” e di averlo fatto “per adempiere con rigore alla responsabilità istituzionale che mi è stata conferita con un decreto del Presidente della Repubblica”.

“Accolgo con soddisfazione le dichiarazioni di esponenti del governo che confermano la volontà di garantire un’aperta partecipazione alla Fiera di Francoforte, nel rispetto del principio e della difesa del pluralismo del pensiero e delle idee”, si legge nella nota.

Il ripensamento, ha spiegato Levi, è dovuto anche agli editori riuniti nell’Associazione italiana editori (Aie), che hanno auspicato che si potesse portare Rovelli a Francoforte.

Crosetto: nessuna pressione

Dopo una giornata di polemiche e attestati di solidarietà a Rovelli, prima del passo indietro di Levi, erano arrivate le prese di distanza sia da parte di Crosetto che del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

“Qualcuno decide che Carlo Rovelli non parteciperà alla Fiera di Francoforte. A quanto leggo dalla lettera che lui stesso ha pubblicato, è un suo amico. Che non conosco, se non per essere stato sottosegretario con Prodi. Quindi lasciatemi fuori dalle vostre polemiche”, aveva twittato il ministro della Difesa.

“Apprendo con somma sorpresa della vicenda, per me inedita, del fisico Carlo Rovelli invitato ad aprire la Buchmesse di Francoforte e della successiva lettera del commissario che cura l’organizzazione”, aveva dichiarato Sangiuliano.

“Come lo stesso dottor Ricardo Franco Levi potrà confermare, ero all’oscuro sia partecipazione del professor Rovelli, che non conosco, sia della successiva modifica di intendimenti. Con il commissario ci siamo solo confrontati su aspetti organizzativi”.

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