Lo spread tra Btp e Bund riaggancia quota 250 per la prima volta dal 18 marzo scorso. Il rendimento del decennale italiano è salito fono all’1,99%.
Il combinato tra l’allarme sulla crescita dovuto alla pandemia globale di coronavirus e il crollo del greggio, con il Wti negativo a -4 dollari al barile, frena i listini europei occidentali, con riflessi negativi per i futures Usa in attesa del dato sulle vendite di abitazioni. Francoforte (-2,7%) è la peggiore dietro a Parigi (-2,4%), Londra e Milano (-2% entrambe), quest’ultima frenata dallo spread a 248 punti, mentre Madrid (-1,7%) è lievemente più cauta. Il settore petrolifero è il più colpito con Shell (-5%), Eni (-4,8%), Bp (-4,7%) e Total (-3,4%).
Sotto pressione anche Saipem (-4,7%), mentre sul fronte bancario frenano Bbva (-4,2%), Barclays (-4%), Hsbc (-3,9%), Bnp (-3,3%), Intesa U-3%) e Unicredit (-2%).
Pochi i rialzi, limitati a Peugeot (+3,2%), che ha affermato di avere liquidità sufficiente per sostenere 6 mesi di fermo totale, Piaggio (+7,8%) e Ferrari (+0,4%), entrambe favorite dagli analisti. Giù Volkswagen (U-5,6%) ed Fca (-2,2%), bene le catene commerciali Sainsbury (+3,7%) e Inca Gruppen (+3,2%), a differenza di Carrefour (-1,66%).