Berlusconi-Salvini: Sì alla federazione del centro destra, no al partito unico

Non ci sarà nessun partito unico del centro destra. Ma si lavora alla costituzione di una federazione tra le forze politiche che sostengono il governo iniziando da una maggiore collaborazione a livello parlamentare. E’ questo il succo del faccia a faccia avvenuto a Villa Certosa tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini.

“In un clima di grande amicizia”, si legge in una nota congiunta dei leader di Forza Italia e Lega, “sono stati affrontati i principali temi di attualità”. “I due leader -si legge ancora- hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti dal centrodestra di governo nei primi mesi del governo Draghi. Su iniziativa dei due partiti sono stati infatti approvati provvedimenti che aiuteranno l’Italia a uscire dalla crisi economica ed è stato scritto un Pnrr che farà crescere il Pil grazie a ingenti investimenti. Non ci saranno nuove tasse -aggiungo Berlusconi e Salvini- come invece chiedeva la sinistra, ma tagli alla burocrazia e al carico fiscale per famiglie e imprese”. E “la flat tax sarà il primo impegno del prossimo governo di centrodestra”.

Sul futuro del centrodestra “è stato condiviso il calendario di iniziative da assumere da qui ai prossimi mesi per costruire una federazione tra le forze politiche di centrodestra che sostengono il governo e rendere ancora più efficace e incisiva la collaborazione soprattutto a livello parlamentare. Forza Italia e Lega sono nel frattempo impegnate per affidare al buongoverno del centrodestra la Regione e i Comuni che andranno al voto in ottobre: c’è molto ottimismo circa i risultati”. Che non si parlasse di partito unico lo aveva annunciato prima del summit a Villa Certosa Matteo Salvini. “Insieme si vince in Italia e in Europa, credo che l’unione del centrodestra al governo sia fondamentale per il nostro paese, e poi un centrodestra unito, nessuno escluso, alle prossime elezioni”, aveva detto il leader della Lega al Tg2 prima dell’incontro con Berlusconi. “Nessun partito unico, perché i partiti non si inventano il 20 di agosto ma una collaborazione in Italia in Europa”.

E poi si è parlato di Afghanistan. Berlusconi e Salvini “hanno condiviso grande preoccupazione per le conseguenze della crisi in Afghanistan”. “Dopo la presa del potere dei talebani la situazione sta degenerando e ciò rende necessario un duplice intervento. Bisogna mettere in sicurezza coloro che negli anni hanno collaborato per rendere l’Afghanistan un paese democratico e, allo stesso tempo, che la comunità internazionale intervenga rapidamente per evitare che la fuga dai talebani si trasformi in un esodo disordinato che avrebbe conseguenze drammatiche in termini di vite umane e di ricadute sui Paesi di arrivo”. “Bisogna scongiurare -si legge ancora- il rischio di infiltrazioni terroristiche attraverso l’immigrazione illegale e che questa crisi si trasformi in una opportunità per la Cina di rafforzare il suo disegno egemonico”.

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