Per fare un po’ di chiarezza sull’enorme questione dell’Iva, l’Agenzia delle Entrate ha emanato una nuova risoluzione – la AdE 36/E/2018 – con la quale sono stati finalmente stabiliti dei punti guida importanti. Si è deciso che nel caso in cui sia stata recuperata e sanzionata l’illegittima detrazione dell’Iva addebitata in fattura e accertata l’infedeltà dichiarativa in operazioni inesistenti, non è punibile anche il successivo utilizzo del credito in compensazione. Un chiarimento non da poco, su una questione che aveva creato non pochi fraintendimenti negli anni passati.
L’Agenzia delle Entrate ha deciso di porsi la questione e chiarirla una volta per tutte. L’occasione è stata un’attività istruttoria fatta verso alcune società: l’Amministrazione, infatti, si era accorta che erano state contabilizzate delle fatture passive su alcune operazioni inesistenti. Ovviamente l’Iva del credito emerso era stata compensata. Cosa è successo? Che le aziende oggetto del provvedimento sono state raggiunte da una doppia sanzione: una per illegittima detrazione e una per dichiarazione infedele. Provvedimenti questi, che sono stati immediatamente impugnati dai legali delle società.