Napolitano: “Morti bianche inaccettabili. Non abbassare la guardia”

“Gli infortuni sul lavoro e le morti bianche costituiscono un fenomeno sempre inaccettabile. La loro significativa riduzione nel 2010 deve essere considerata non un traguardo ma una tappa del percorso volto ad assicurare la piena osservanza di tutte le norme a garanzia della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori”. Lo scrive il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in messaggio inviato al Presidente dell’Associazione Nazionale fra i lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, in occasione della 61° Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro. Per il capo dello Stato questo è un evento che “rappresenta un’importante occasione per ricordare tutti coloro che hanno visto sacrificata la propria salute o addirittura la propria vita nei luoghi di lavoro”. E il pensiero di Giorgio Napolitano vola al drammatico crollo di Barletta che ha provocato “la morte di giovani donne costrette a un lavoro nero vergognosamente sottopagato ha gettato la luce su pratiche intollerabili”. “Pur nella crisi economica generale che negli ultimi anni ha colpito il nostro Paese e tutto il mondo occidentale – ha ammonito il presidente della Repubblica – non può abbassarsi la guardia riducendo gli investimenti nel campo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro”. A giudizio di Napolitano “è necessario continuare a contrastare con determinazione la piaga del lavoro nero al quale troppo spesso si accompagnano forme di sfruttamento e di violazione delle norme a tutela della sicurezza”.

Il messaggio al ministro dell’Ambiente. Nel messaggio al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Stefania Prestigiacomo, il Capo dello Stato ha reso il suo commosso omaggio a quanti hanno perso la vita per i disastri ambientali e industriali. Il presidente ha sottolineato l’importanza della sicurezza, del rispetto dell’ambiente e delle sue risorse nei processi di trasformazione territoriale, di urbanizzazione e di sviluppo delle attività economiche. “A tal fine – ha proseguito – si impone un responsabile impegno da parte delle istituzioni, nazionali e locali, della comunità scientifica e degli operatori economici per sviluppare la cultura della previsione e della prevenzione, cui va affiancata una costante e puntuale azione di vigilanza e di controllo”.

 Anmil: 3 morti al giorno. Ogni giorno tre persone muoiono sul lavoro. Nel 2010 gli incidenti complessivamente sono stati 775.374, di cui 980 mortali. A questi numeri ai quali si aggiungono quelli relativi alle malattie professionali. Rispetto all’anno scorso sono aumentate del 22% le denunce. Sono questi i drammatici dati illustrati dal presidente dell’Anmil, Franco Bettoni, in occasione della 61/ma Giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro. Nel 2010 è proseguito il trend del calo degli infortuni ma a giudizio dell’Anmil il dato va letto “con molta cautela. Inoltre risultano in calo gli infortuni cosiddetti “in itinere”, si assiste “ad un aumento preoccupante dei decessi nel settore dei trasporti e nel lavoro femminile, nonché nella fascia di età compresa tra i 50 e i 64 anni”. Gli infortuni sul lavoro costano, in termini di indennizzi, cinque miliardi di euro l’anno. Lo denuncia l’Anmil, l’Associazione Nazionale fra i lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro, spiegando che a questa somma vanno aggiunti 3,4 miliardi di spesa sanitaria per la cura delle vittime di infortuni.

 

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