Costa Concordia. Indagato anche il timoniere Jacob Rusli Bin

Un nuovo indagato nell’inchiesta per il naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio davanti all’isola del Giglio. È il timoniere Jacob Rusli Bin. Nella perizia sulla scatola nera, viene evidenziato che il timoniere commise, proprio all’ultimo, un errore nell’eseguire i comandi di Francesco Schettino. “È pur vero, spiegano gli inquirenti, che l’errore è probabilmente dovuto alla concitazione e alla confusione di quei minuti, che si situano tra il momento in cui il comandante capisce che la nave sta per andare a sbattere contro gli scogli e il momento in cui cerca di correggere, disperatamente la rotta”. “Alle 21:44:34, scrivono i periti, il comandante mette la barra al centro perché si avvede che la poppa, per l’effetto della marcata accostata a dritta, sta scodando e rischia di impattare lo scoglio. Alle 21:44:44 ordina dieci gradi a sinistra per contrastare la rotazione della poppa verso lo scoglio. Subito dopo accentua la manovra ordinando venti gradi a sinistra. Questo è quanto ordinato dal comandante”. “Analizzando però nel dettaglio il comportamento del timoniere, continuano i periti, si nota che costui non esegue prontamente quanto ordinato e addirittura, in questo frangente così critico, sbaglia la direzione di accostata”. Jacob Rusli Bin è dunque indagato per ‘concorso in naufragio’. Mentre il Comune di Isola del Giglio chiede la ‘messa in mora della compagnia Costa Crociere’. La nella richiesta c’è il rimborso delle spese sostenute ed esamina un primo discorso generale sulla quantificazione dei danni. 

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