G7 e Boccia: ‘Webtax cancellata da Renzi nel 2013’

“Oggi vedo tanta gente entusiasta per la corporate tax che prevede una tassazione minima a livello globale per i profitti delle grandi multinazionali, a partire dai colossi del web, ed è un bene per questa consapevolezza collettiva. Nel 2013 approvammo in Parlamento per la prima volta la webtax, poi cancellata da Renzi con l’esultanza della destra che teorizzava la libertà della rete anche nel non pagare le tasse. Erano tanti coloro che difendevano gli interessi delle multinazionali del web, mossi da inevitabili interessi economici, piovvero critiche e anche insulti”. Così Francesco Boccia, deputato Pd e responsabile Enti locali della segreteria nazionale, autore e primo firmatario nel 2013 della proposta di legge sulla web tax contro l’elusione fiscale delle multinazionali delle Over the top (Ott).

“Sono passati 8 anni -aggiunge Boccia- e, a differenza di allora, le battaglie fatte nel Parlamento italiano, in Francia con il ministro Le Maire e il lavoro dell’Ocse hanno messo tutti di fronte alle responsabilità sociali; vedo oggi, come accaduto spesso in questi anni sulle singole proposte, molte pressioni per considerare l’accordo un punto di arrivo. No, è solo l’inizio”.

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