Vittorio Sgarbi durante la presentazione del movimento politico "Rinascimento", Roma 11 Ottobre 2017. ANSA / LUIGI MISTRULLI

Vittorio Sgarbi rimosso da presidente della Fondazione Canova e si dimette da sottosegretario

Vittorio Sgarbi non sarà più presidente della Fondazione Canova, L’annuncio, come riporta il Gazzettino, è stato fatto dal sindaco di Possagno in risposta agli appelli social contro il sottosegretario alla Cultura dopo gli insulti e i gesti osceni registrati da “Report” che rappresentano solo l’ultimo tassello di un rapporto già deteriorato. “Abbiamo prorogato questo cda per chiudere le manifestazioni canoviane – annuncia Valerio Favero – . Ma ho comunicato già a dicembre a Sgarbi la decisione di non procedere nel rinnovo del suo incarico”. Una scelta maturata “prima dell’inchiesta, ma senza dubbio quanto visto in televisione è tutt’altro che edificante”.

A confermare la scelta del sindaco è anche Giancarlo Cunial, ex professore di storia al Cavanis e collaboratore di Fondazione Canova dal 2001 al 2022. Il museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno (video) gestito dalla Fondazione Canova custodisce l’eredità storica e artistica del più grande scultore del periodo neoclassico.

Ma non è solo questa la notizia visto che Sgarbi, a margine di un evento a Milano  ha dichiarato: «Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del governo e lo comunicherò nelle prossime ore alla Meloni. Mi dimetto e lo faccio per voi», ha spiegato alla platea che stava seguendo la sua lecture su Michelangelo nell’ambito dell’evento a Milano “La ripartenza – liberi di pensare”, organizzato da Nicola Porro. «L’Antitrust – ha aggiunto – ha mandato una molto complessa e confusa lettera dicendo che, avendo accolto due lettere anonime che ha inviato all’Antitrust il ministro della Cultura, io non posso fare una conferenza da Porro».

«È un colpo di teatro, sono due ore che medito se farlo o se non farlo». Così Sgarbi dopo aver annunciato le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura, parlando durante l’evento “La ripartenza”. «La legge – ha continuato – consente che io, attraverso il Tar, indichi quelle cose che ho detto», ossia «che non può essere in conflitto di interessi chi non ha un lavoro, chi non fa l’attore, chi non fa il professore, chi è in pensione come professore e come sovrintendente» ha aggiunto, sottolineando che «io ho fatto occasionalmente conferenze come questa. Questa conferenza – ha spiegato – secondo quello che l’Antitrust mi ha inviato, sarebbe incompatibile, illecita, fuorilegge». Quindi, «per evitare che tutti voi siate complici di un reato, io parlo da questo momento libero del mio mandato di sottosegretario. Avete comunque un ministro e altri sottosegretari – ha concluso -. Io riparto e da ora in avanti potrò andare in tv e fare conferenze».

«Il ministro Gennaro Sangiuliano non l’ho sentito, non ci parliamo dal 23 ottobre quando mi ha dato la delega per andare a occuparmi della Garisenda. Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime». Così Sgarbi dopo aver annunciato le sue dimissioni da sottosegretario. «L’Antitrust dice “dalle lettere anonime che abbiamo ricevuto”, le ha inviate il ministro. Tutto quello che hanno dichiarato arriva da lettere anonime», ha concluso Sgarbi.

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