Il generale Francesco Paolo Figliuolo

Via libera a Figliuolo commissario per le zone alluvionate. Bonaccini: capire quali strumenti e risorse avrà Figliuolo

Il Generale Francesco Figliuolo, commissario straordinario per la campagna vaccinale durante la pandemia da Covid-19, torna sulla scena. Dopo aver gestito – su indicazione del governo Draghi – l’immunizzazione al coronavirus del 92% della popolazione italiana, il Generale del corpo degli Alpini sarà ora impegnato sull’emergenza che ha colpito Emilia Romagna, Toscana e Marche durante la recente alluvione. La nomina del generale diventerà effettiva con un provvedimento successivo, in attesa che il dl sulla ricostruzione entri in vigore.

Via libera da parte del Consiglio dei ministri alla nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo quale Commissario alla ricostruzione dopo l’alluvione che a inizio maggio ha colpito l’Emilia Romagna e parte di Marche e Toscana. Il nome di Figliuolo, già Comandante operativo di vertice Interforze (Covi), è noto al grosso pubblico per aver egli affrontato con successo l’emergenza Covid riuscendo a dare un grande impulso alle vaccinazioni. Al momento in cui scriviamo manca ancora l’ufficialità, ma è probabile che a collaborare con il generale vadano, in qualità di subcommissari, Stefano Bonaccini, Francesco Acquaroli ed Eugenio Giani, governatori rispettivamente di Emilia Romagna, Marche e Toscana.

La nomina di Figliuolo è arrivata al termine di un Cdm che ha registrato, tra le altre cose, anche la designazione di Fabio Panetta a governatore della Banca d’Italia. L’attuale componente del Comitato esecutivo della Bce si insedierà il prossimo 1° novembre, all’indomani della scadenza del mandato dell’attuale governatore Ignazio Visco. Nomine a parte, all’ordine del giorno della riunione di Palazzo Chigi  figuravano due decreti legge, uno a sostegno di famiglie e imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, e l’altro relativo ad interventi per la ricostruzione dei territori colpiti dall’alluvione, ora affidati alla struttura retta da Figliuolo.

“Il Cdm ha adottato, in materia di ricostruzione, due provvedimenti importanti per la contingenza e per gli sviluppi che potranno determinare quella che definiamo una fase nuova. Con il decreto ricostruzione abbiamo dato per la prima volta all’Italia un modello unico per la ricostruzione su territori colpiti da alluvioni, frane, eventi avversi ed eventi vulcanici. In passato si è proceduto con un provvedimento per ogni calamità, in mancanza di un quadro giuridico organico”, dando vita a norme “frammentate nel tempo”, ha detto il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, in conferenza stampa subito dopo il Consiglio dei ministri. Il Cdm ha dato il disco verde a un “modello unico, che prevede misure sulla governance, semplificazione e accelerazione”.

La nomina di Figliuolo determina la fine del braccio di ferro sul nome del commissario che si era innescato tra Meloni e Salvini. Il presidente del Consiglio era disponibile a seguire la consuetudine pratica che vede nel Presidente di Regione, per competenza e vicinanza ai territori, la figura più indicata per gestire l’emergenza. La nomina del governatore emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini, peraltro, sarebbe stata utile alla Meloni anche in chiave anti-Schlein, essendo ormai Bonaccini il leader dell’opposizione interna al Pd. Ma la Lega si era messa di traverso, rifiutando una nomina di stampo politico.

Negli ultimi giorni, di conseguenza, la virata sui tecnici, con la ricerca di nomi utili a superare l’impasse politica: quelli di Guido Bertolaso e Francesco Paolo Figliuolo i primi in lista. La lega non ha mancato di sottolineare i giorni di ritardo con cui Palazzo Chigi ha fatto la scelta finale, che culmina nella frase twittata da Salvini dopo l’agognata nomina: “Habemus papam”.

Il sindaco di Milano: “Su Bonaccini c’è stato un atteggiamento politicizzato” Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato dal governo come nuovo commissario alla ricostruzione nelle zone di Emilia-Romagna, Toscana e Marche, colpite dalle alluvioni a maggio. “Figliuolo è una persona capace. Bonaccini dice che forse era meglio qualcuno con esperienza del territorio. Vero è che quando si è trattato di dare responsabilità al mio amico Zaia o a Fedriga su prpblematiche locali non si sono fatti molti scrupoli”, ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala a margine di un appuntamento a Palazzo Marino.

Questa la reazione di Stefano Bonaccini alla nomina di Figliuolo: “Avevamo proposto una collaborazione istituzionale che valorizzasse i territori e il rapporto diretto con cittadini e imprese, come avvenuto con la ricostruzione post sisma dell’Emilia nel 2012. Prendiamo atto che il governo, dopo due lunghi mesi di gestazione, ha scelto invece un modello centralistico. Una scelta che reputiamo sbagliata”, sebbene attenuata dall’individuazione di Figliuolo, con cui “siamo pronti a collaborare”. Stante il problema delle risorse: l’Emilia Romagna ha una conta dei danni vicina ai 9 miliardi, almeno 2 servirebbero subito per mettere in sicurezza i territori in vista dell’autunno. Resta da capire con quali strumenti e quali risorse potrà agire da domattina il nuovo Commissario, perché è chiaro che non c’è un minuto da perdere per recuperare il tempo trascorso. Al di là di ogni questione, l’obiettivo su cui collaborare e concentrare ogni sforzo è uno solo: indennizzare subito, al 100%, famiglie e imprese alluvionate, rimettere in sicurezza il territorio riparando argini e strade, far ripartire la Romagna”.

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