Tartaglia Arte: “REFERÊNCIAS ABSTRATAS” la nuova mostra istituzionale di Renzo Eusebi allo Espaço Cultural Correios di Niteroi (Brasile)

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo ricevuto da Tartaglia Arte:

L’artista plastico Renzo Eusebi inaugura la mostra personale “Referencias Abstratas” presso lo Espaço Cultural Correios di Niteroi, Rio de Janeiro, in occasione della XXll settimana dedicata all’arte moderna, in onore della prima mostra di pittura astratta avvenuta in Brasile nel Febbraio del 1922. La mostra, a cura di Riccardo Tartaglia e Regina Nobrez, presenta una serie di opere astratte, siano esse quadri dipinti su faesite o sculture dipinte in legno, molto ben recensite dal critico e storico dell’arte Giorgio Di Genova. Eusebi si presenta in questo spazio istituzionale, dopo la mostra personale presso il Circolo Italiano Brasileiro di Florianópolis nel Giugno del 2019 e quella avvenuta tra il Dicembre del 2019 la bipersonale con Marcus Amaral “Diversidade e contaminaçao” presso il Centro Cultural Correios di Rio de Janeiro e il Gennaio del 2020 in esposizione collettiva “Ognuno il suo stile” presso il Museum Correios di Brasilia. Renzo Eusebi nasce a Patrignone di Montalto Marche (A.P.) il 18/04/1946. Dagli anni ’70 ad oggi ha esposto le sue opere in più di 160 mostre personali e collettive. I suoi percorsi artistici spaziano dalle più importanti città italiane a quelle europee e americane. Le fiere internazionali di arte moderna contemporanea sono state numerose da Basilea negli anni ’80, passando per New York, Chicago, Los Angeles, San Francisco, Philadelphia, Atlanta, Dallas, Gant, Padova, Verona e, infine, l’Art Fair Hangzhou (Cina). Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in varie città italiane ed estere. Negli anni ’90 è stato uno dei membri fondatori del Transvisionismo e, successivamente, del G.A.D. Gruppo di aniconismo dialettico di Giorgio di Genova.

SULL’ARTE DI RENZO EUSEBI.

L’attuale produzione di Renzo Eusebi ha alle spalle una lunga storia di fasi. Infatti dopo gli esordi neosurrealisti, in cui declinava in modi personali sia la lezione dei Buchi di Lucio Fontana sia il materismo di Alberto Burri, compresi gli inserimenti di indumenti personali nel magma materico, egli è approdato ad un  periodo di dipinti squisitamente materici, per lo più monocromatici, e di metalliche sculture dipinte, giungendo progressivamente a prosciugare la materia pittorica in stesure piane e compatte dei tre colori primari, sulla sorta della lezione di Mondrian, che lo ha fatto approdare ad un purismo pittorico pulito e illuminato bene. È da questi presupposti che nascono le opere attuali, che oggettivano con elementi lignei le geometriche zone in bassorilievo, quasi gli spessori del precedente materismo siano stati filtrati in direzione di un neoconcretismo, che, a ben guardare, ha fatto virare la lezione neoplastica di Mondrian verso il Suprematismo di Malevič nell’ambito di una ripetizione variata di limpida razionalità sia spaziale che cromatica. Nelle precedenti opere materiche Renzo al magma dei pigmenti mescolava sabbia, frammenti di vetro e di sasso, in un vortice pittorico che restituiva il suo impulsivo temperamento dell’epoca, specie di Sturm und Drang di un personalissimo neoinformale. Non ci erano più i panni, anche intimi, intrisi di materia cromatica, per una sorta di omaggio a Burri, non ci erano più i buchi della tela, omaggio, anch’essi per una sorta di omaggio alla lezione di Fontana, perché la materia stessa s’era fatta panno cromatico, in cui i buchi erano stati introiettati, resi crateri tra le asperità della superficie, spesso riscattate dall’alato gestualismo, che talora si avvolgeva su sé stesso. Si sa, dopo la tempesta viene sempre la calma. Lo stesso è accaduto a Eusebi, il quale dopo lo Sturm und Drang è approdato alla calma di una studiata ratio esecutiva, che, non immemore dei trascorsi scultorei, ha fatto scendere dalle superfici dei quadri gli elementi lignei colorati per realizzare nuove sculture, per conquistare verticalmente lo spazio abitato. Il neoconcretismo da parete ha in tal modo partorito un neoconcretismo plastico, recuperando una memoria antica, quella appunto della scultura colorata com’era prima che, per gli equivoci di Winckelmann, si diffondesse la scultura in marmi bianchi. Le sculture di Renzo, giocate sugli accostamenti degli elementi di vario formato e struttura, nonché accorpati in una dialettica cromatica di bianchi e neri con gialli, rossi, blu, sono gioiose e visivamente leggerissime. Tuttavia, come è accaduto di recente, a Lamezia Terme, città del Sud italiano, esse possono diventare colorati monumenti slanciati verso il cielo in una piazza. Del resto Renzo Eusebi, come attesta la mostra del 2019-20 al Centro Cultural Correios di Rio de Janeiro, in cui molte sue opere erano appese al soffitto, la conquista dello spazio è una sfida che esalta la sua mobilissima creatività. (Giorgio Di Genova, Storico e Critico d’arte, autore della storia dell’Arte Italia del 900 per generazioni)

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