Strage in cantiere a Firenze, la ditta committente presieduta dall’ex ministro Angelino Alfano

Tre operai morti, tre feriti e due dispersi. È il bilancio del tragico incidente che si è verificato nella mattina del 16 febbraio, vicino al cantiere dove è in corso la costruzione di un supermercato Esselunga, nell’area dell’ex Panificio militare a Firenze. Secondo la ricostruzione del disastro, sarebbe prima crollato il solaio più alto, poi i tre piani sottostanti. In particolare, gli inquirenti ipotizzano – in base alle prime informazioni tecniche acquisite – che avrebbe ceduto una trave in cemento prefabbricato o, addirittura, il dente di un pilone di tenuta della stessa trave. Da qui il crollo a catena che ha travolto otto operai distribuiti nei solai sotto. Due delle persone ferite sono in terapia intensiva e semi-intensiva con prognosi riservata, ma non in pericolo di vita, sottolinea l’assessora regionale alla Protezione civile Monia Monni, mentre le condizioni cliniche del terzo sarebbero stabili. Intanto, la procura ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo. Mentre il cantiere è finito sotto sequestro. Gli inquirenti di procura insieme ai tecnici dei vigili del Fuoco stanno cercando di fare luce sulla tecnica di costruzione adottata e sulla qualità dei materiali usati. Vengono inoltre valutate le certificazioni dei materiali, i metodi e i processi di lavoro.

Il gruppo di ingegneri, architetti e progettisti che stava seguendo l’opera riporta nomi qualificati. Si tratta di tecnici in prevalenza dell’area fiorentina. La progettazione architettonica è invece di un milanese: l’architetto Fabio Nonis. Anche il committente è di Milano, La Villata spa, società Immobiliare di investimento e sviluppo che fa capo al gruppo Esselunga della famiglia Caprotti. Mentre l’impresa esecutrice è Aep – Attività Edilizie Pavesi srl – con sede a Pieve del Cairo (Pavia). E, infine, ci sono oltre 30 aziende coinvolte in vari compiti in lavori di subappalto. Ed è proprio sul metodo dei subappalti che si sono rivolte le critiche dei sindacati e della politica oltre a quelle dirette alla sicurezza (e ai morti) sul lavoro.

Poco più di un anno tra un incidente e l’altro, con esiti completamente diversi. L’azienda committente e la ditta appaltatrice, coinvolte nel crollo nel cantiere Esselunga di Firenze in cui sono morti almeno quattro operai, sono le stesse di un altro incidente simile, verificatosi il 10 febbraio del 2023 a Genova. In zona San Benigno, tre operai erano rimasti feriti a causa del cedimento di una rampa del parcheggio installata presso la nuova Esselunga. L’azienda immobiliare è La Villata Spa, partecipata al 100% dalla catena di supermercati, presieduta dall’ex ministro Angelino Alfano. Esselunga ha acquisito l’intera società pochi mesi fa acquistando il 32,5% che era posseduto da Unicredit al prezzo di 435 milioni. L’esecutrice dei lavori è l’Aep, Attività Edilizie Pavesi. Ha sede a Pieve del Cairo in provincia di Pavia.

Ex delfino di Silvio Berlusconi, Alfano è stato ministro della Giustizia nel governo Berlusconi IV e ministro dell’Interno dei governi Letta e Renzi. Oggi, Alfano non è solo presidente di La Villata, ma partner dello studio legale Bonelli Erede. Secondo quanto riporta l’edizione fiorentina di Repubblica, ad assicurargli il ruolo di rilievo sarebbero stati i buoni rapporti con Marina Sylvia Caprotti, la figlia di Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga, e della moglie Giuliana Albera. Lo studio di ingegneria che ha lavorato al progetto, si legge sul cartello affisso all’esterno del cantiere, è invece quello di Marco Passaleva, titolare di diverse opere a Firenze e dintorni. Lo stesso Passaleva specifica a Repubblica di non essere lui il progettista del prefabbricato interessato dal crollo.

L’indagine sulla strage degli operai nell’ex panificio militare destinato a diventare un supermercato Esselunga a Firenze parte da tre ipotesi. Il crollo della trave in cemento armato potrebbe essere stato provocato da un errore di progettazione, da uno nell’installazione o da un difetto di fabbrica. Indagano i pubblici ministeri Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone. I reati ipotizzati sono omicidio colposo plurimo e crollo colposo. E sulla dinamica dell’incidente c’è ancora molto da chiarire. Così come sulla catena di appalti e subappalti che ha portato al cantiere. Secondo la prima ricostruzione all’appalto hanno lavorato 63 aziende. Quattro quelle impegnate ieri nel momento del disastro.

Secondo la prima ricostruzione al momento del crollo gli operai erano impegnati a sistemare la trave nella mensola. Si trovavano nel quarto piano della struttura. All’improvviso la trave ha ceduto. Provocando così i crolli a cascata del pilone e dei solai degli altri piani. La trave è un prodotto industriale arrivato in cantiere già finito. Ci sarà un’analisi del materiale utilizzato. E si effettuerà una comparazione con quelle già montate

Sotto la lente degli inquirenti finirà anche la catena di appalti e subappalti. E bisognerà anche capire se gli operai avevano un inquadramento professionale equiparato alle loro mansioni nel cantiere. Molte ditte inquadrano gli operai con contratti metalmeccanici e non edili. «Questo significa che non hanno avuto quella formazione specifica che serve per lavorare in un cantiere edile», dice Luca Vomero della Feneal Uil. La società committente dei lavori è La Villata Spa. Si tratta di un’immobiliare di investimento controllata da Esselunga e con sede a Milano. Da un anno ne è presidente l’ex ministro Angelino Alfano. L’esecutrice dei lavori è l’Aep, Attività Edilizie Pavesi. Ha sede a Pieve del Cairo in provincia di Pavia. La costruzione del supermercato impegna 30 aziende in subappalto. L’ultima comunicazione telematica risale all’8 febbraio. Tra i 62 appaltanti ci sono aziende come la Vangi (movimento terra), la Rdb di Pescara (prefabbricati) e tante piccole ditte individuali. La maggior parte ha titolari stranieri. L’architetto Federico Gurrieri, dello studio Gurrieri Associati di Firenze, ha la direzione dei lavori. Il panel di architetti, ingegneri, tecnici, progettisti che segue l’opera riporta nomi qualificati. In prevalenza sono tecnici dell’area fiorentina. Invece la progettazione architettonica è dell’architetto Fabio Nonis di Milano.

L’edificio in cui si è verificato il crollo è quello di via Mariti a Firenze. Si trova nel quartiere di Novoli. Nel 1936 fino agli anni Settanta è stato un panificio militare. L’area destinata al supermercato è grande 10 mila metri quadrati. I comitati cittadini hanno chiesto la riduzione della volumetria. Negli anni è stato utilizzato come deposito e magazzino. Tra le ipotesi anche la costruzione di appartamenti.

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