Sardine in piazza a Roma per abolire i decreti sicurezza

Chi si aspettava la comparsata di Mattia Santori e soci in piazza Santi Apostoli a Roma è rimasto fortemente deluso. Gli organizzatori della manifestazione hanno infatti reso noto che i quattro fondatori delle Sardine sono rimaste a Bologna per preparare un altro evento.

Hanno avuto un imprevisto – dicono gli organizzatori – al momento sono nel capoluogo emiliano impegnati in una riunione con l’Università per organizzare la manifestazione di domani per Patrick Zaky, lo studente arrestato in Egitto. La spiegazione non sembra particolarmente logica: Santori e compagni organizzano una evento del genere dalla sera alla mattina, tra l’altro di domenica? Sarà, ma l’assenza del “grande capo”, insieme a quella di Giulia Trappoloni, Andrea Gareffa e Roberto Morotti, fa rumore. Sul palco di piazza Santi Apostoli ci sono invece Lorenzo Donnoli, il portavoce nazionale, e Jasmine Cristallo: due pesciolini che hanno già avuto modo di farsi conoscere nei salotti televisivi pro-Sardine.

L’abolizione totale dei decreti sicurezza è la richiesta che le Sardine faranno al premier Giuseppe Conte nell’incontro, previsto da entrambe le parti, ma non ancora fissato. È quanto apprende l’Ansa da fonti del movimento prima della manifestazione di Roma. Le motivazioni della richiesta in un documento già pronto che sarà consegnato al premier. L’incontro è stato però per il momento rimandato “perché ora la priorità sono i problemi dell’Italia e non che il premier incontri noi Sardine”.

 Santori domani sarà  a Scampia, a Napoli, per incontrare la cittadinanza in vista dell’incontro nazionale della Sardine che proprio nel quartiere del capoluogo napoletano si terrà il 14 e 15 marzo.

A migliaia in piazza Santi Apostoli, nel centro storico di Roma, secondo fonti degli organizzatori, in contemporanea all’iniziativa di Matteo Salvini all’Eur. Sotto il palco lo striscione ‘Roma non abbocca’ e piu’ avanti, sulle transenne, un altro, L’amore costruisce, l’odio affonda – Sardine Antifasciste’. Tra il pubblico le ormai tradizionali sardine di carta colorate appese a dei fili o come copricapo o adesivo. Presenti tra gli altri militanti dell’Associazione partigiani (Anpi) con i fazzoletti tricolore.

All’attacco è andato il viceministro del Movimento 5 stelle allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, che già aveva accusato il movimento bolognese di “collusioni” con i poteri forti dopo lo scatto con Benetton. Buffagni su facebook ha sollevato dubbi sui costi della manifestazione e si è chiesto se a pagare siano proprio i Benetton.

Non si è fatta attendere la risposta delle sardine romane: “Il palco è costato 2800 euro più Iva tutto compreso, anche il lavoro di chi lo ha montato. I soldi li abbiamo raccolti con il crowdfunding, in tutto ci hanno donato 6200 euro. Faremo una dettagliata rendicontazione anche per questo evento, così come abbiamo già fatto per quello di San Giovanni”.

“Noi non parliamo di cambiare i decreti Sicurezza, noi chiediamo di abrogarli. La differenza è sostanziale. Mi rendo conto che è una scelta che i 5 stelle hanno fatto e ritrattarla può essere complicato per loro, però forse potrebbe servire loro per mostrare una volontà reale di discontinuità rispetto alla loro alleanza con Salvini, potrebbe essere utile per ricostruire qualcosa”. Lo ha detto Jasmine Cristallo, portavoce calabrese delle sardine.

“Non so se li hanno letti i decreti sicurezza perché nei decreti ci sono soldi e poteri a sindaci, poliziotti, vigili del fuoco, all’agenzia dei beni confiscati alla mafia. Non so se le cosiddette sardine vogliono depotenziare l’agenzia che combatte mafia, camorra e ‘ndrangheta. Sono ragazzi simpatici, però io ritengo che l’italia abbia bisogno di più sicurezza”. Così Matteo Salvini ha risposto a chi gli chiedeva della contemporanea manifestazione delle Sardine a Roma. Cosa risponde a Mattia Santori che lo ha definito erotico tamarro? “Cosa vuoi rispondere a uno che ti dà del tamarro? Parliamo di cose serie. Noi siamo qua a parlare di rifiuti, mobilità, ambiente, commercio, sanità. Noi siamo a parlare di cose concrete e fuori ci sono quelli che si occupano di tamarri, di sovranismo”.

”Noi siamo in piazza per parlare di diritti. L’abolizione dei decreti sicurezza è stato il primo punto politico uscito dall’assemblea di Roma, abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere la loro abolizione”. Lo ha detto Massimiliano Perna, rappresentante delle sardine siciliane, dal palco della manifestazione a piazza Santi Apostoli. ”I decreti sicurezza sono la legge 132 del 2018 e la legge 77 del 2019, ricordiamolo bene perché sono i numeri della vergogna, di un modo di fare politica che non ci rappresenta. E un concetto distorto di sicurezza, è una forma repressiva che diventa legge. I decreti sicurezza tolgono i diritti ai migranti, ma anche a tutti noi. E quando ci dicono che servono per la lotta alla mafia, è una grandissima presa per i fondelli”. ”Oltre ai decreti voluto da Salvini, il memorandum Italia, dell’ex ministro dem Minniti, è una vergogna nei contenuti e nelle parole. Non vogliamo essere complici di nessuno, destra o sinistra. Ci potete anche ringraziare per quello che abbiamo fatto nelle piazze, ma dovete cambiare strada tutti, noi saremo sempre in piazza a difendere i diritti degli ultimi”.

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