Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ed il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri durante il consiglio confederale nazionale della UIL, Roma 4 luglio 2020. ANSA/FABIO FRUSTACI

Pressing su Conte per il Mes

‘I duecento miliardi del Recovery Fund li abbiamo portati a casa, ora mancano solo i 37 del Mes’. È questo il pensiero di Alessandro Sallusti che ribadisce, ancora una volta, la necessità di prendere soldi e subito se non fosse per l’ostilità del M5s e della Lega e per Conte impegnato a perdere tempo. “Di questa stucchevole vicenda – tuona nel suo editoriale sul Giornale – quello che mi sorprende è vedere nelle file degli scettici a chiudere l’operazione anche Matteo Salvini e, in parte, Giorgia Meloni, due giovani leader pragmatici e ‘sempre dalla parte dei cittadini’ come si usa dire tra sovranisti”.

Secondo il direttore con 37 miliardi troppe cose si possono fare: dal produrre più mascherine allo sfornare medici fino a tenere attivi e pronti i nostri ospedale. “Insomma, con 37 miliardi si potrebbero fare davvero tante cose per la salute dei cittadini, in alcuni casi addirittura salvare loro la vita. Certe baracconate ideologiche e stupide sarebbe meglio lasciarle ai Cinque Stelle, che in questo sono maestri imbattibili”.

In realtà Conte sperava di avere più tempo a disposizione, invece la sensazione è che la partita sul Mes vada affrontata e chiusa presto. Magari non nell’immediato, quando il premier dovrà comunicare come saranno gestiti i soldi del recovery fund, ma gettate le basi del rilancio bisognerà dare una risposta a Pd e Italia Viva che continuano a spingere per l’attivazione del Mes.

Il messaggio trasmesso dal ministro Gualtieri in occasione dell’ultimo Consiglio dei Ministri, stando a quanto riferito dal ‘Sole 24 Ore’ che fa riferimento a fonti affidabili, sarebbe stato abbastanza chiaro. Servono soldi nel minor tempo possibile. Stiamo ovviamente riassumendo in maniera un po’ drastica quello che è un pensiero decisamente più articolato. Il Recovery fund è una grande vittoria ma ha un problema da non sottovalutare. Quello dei tempi lunghi. Il Mes rappresenterebbe quindi la via più rapida per far respirare le casse dello Stato, messe a dura prova dai provvedimenti adottati in questi mesi. Il Mes sarebbe inoltre utile ad ammortizzare il nuovo scostamento di bilancio.

Il pensiero di Gualtieri, riportato da il Sole 24 Ore, ricalca in qualche modo quanto detto nei giorni scorsi dal Ministro Speranza, che sta corteggiando i soldi del Mes, che gli consentirebbero di riformare e migliorare il sistema sanitario nazionale. Speranza e Gualtieri ipotizzano quindi un uso differente dello stesso strumento. Anche Italia Viva, e non è un mistero, guarda di buon occhio al Mes e spinge per la richiesta di attivazione. Al fronte di maggioranza si aggiunge Forza Italia, che potrebbe giocare una partita decisiva.

Il grande ostacolo infatti è rappresentato dal Movimento 5 Stelle, fermamente contrario al Mes, come dimostrato anche dalle votazioni in Europa.

Intervenuto ai microfoni de la Repubblica, anche Paolo Gentiloni è tornato a mandare un messaggio al governo italiano consigliando il ricorso al Mes. “Le erogazioni del Recovery inizieranno nella seconda parte del 2021 ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l’approvazione del Piano. Prima dobbiamo aspettare il percorso di ratifica dei parlamenti, quindi dovremo riuscire a rispettare il calendario con l’approvazione dei Piani di riforme dei singoli paesi entro aprile e andare sui mercati con titoli europei comuni. C’è una terza sfida decisiva, anche se successiva: dovremo essere in grado di approvare nuove risorse proprie dell’Unione, come la digital tax e la tassa sulle emissioni di CO2, per rimborsare il debito comune tra il 2026 e il 2056. In caso contrario, i singoli paesi si ritroveranno a dover restituire i soldi perché l’Europa non è stata capace di rimborsare il debito comune“. T

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