Monti: “Un successo il vertice europeo”. Brindano i mercati

Dopo una tour de force negoziale conclusosi all’alba di venerdì, l’Italia incassa un risultato ‘politico’ voluto alla vigilia del vertice europeo: al pacchetto sulla crescita si affiancherà un meccanismo per cui i paesi ‘adempienti’ potranno fare ricorso al fondo salva Stati per fronteggiare le minacce speculative e congelare l’aumento dello spread. Mario Monti ha promesso, almeno per il momento, di non utilizzarlo. Per il futuro si vedrà. Ma a raffreddare gli animi ci pensa il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. “E’ sbagliato dire che Italia e Spagna siano i veri vincitori del Consiglio europeo che si è tenuto a Bruxelles”. “Non mi piace il dibattito: chi ha vinto, chi ha perso, Italia, Germania o Spagna”, ha affermato il ministro in Parlamento. La politica, ha proseguito Schaeuble, non è una partita di calcio e le decisioni “positive per tutta l’Europa” sono vittorie di tutti. Il ministro ha poi ribadito che gli eurobond “senza una responsabilità e senza una politica finanziaria comune sono qualcosa che non vorrò mai”. Il presidente del consiglio italiano rivendica a bassa voce il successo del summit europeo. Monti parla di passi avanti dell’Europa “in un modo e con una visione che corrispondono molto a quelli che l’Italia sostiene”. Il patto sulla crescita (“un’operazione imponente”), da solo non sarebbe bastato, ripete il premier a vertice concluso. Ecco il motivo per cui “abbiamo forzato l’agenda dei lavori del Consiglio sul meccanismo anti-spread e alla fine abbiamo prodotto un testo che ci sembra molto concreto”. La messa in campo del meccanismo “è stata faticosa proprio perchè non era in agenda”, aggiunge. Ma “non potevamo, e l’abbiamo detto fin dal primo minuto, approvare conclusioni per cui si diceva nel preambolo che la crisi del mercato dei titoli sovrani rallenta la ripresa e la stabilità dell’Unione poi non fare nulla. Sarebbe stato incoerente elencare questi gravi fattori di rischio e poi dedicarsi solo alla crescita e alle misure di lungo periodo”. L’Italia si batte per “l’idea, per noi naturale ma non sempre considerata tale, che deve esserci sinergia tra disciplina di bilancio e misure per la crescita”, ribadisce il professore. Insomma bisognava intervenire subito per fermare la spinta speculativa e, a guardare le borse, un primo risultato è stato subito ottenuto. Ma la misura decisa nella notte a Bruxelles, non sarà, almeno nell’immediato, utilizzata dall’Italia. “In questo momento ho detto che l’Italia non utilizzerà i meccanismi anti-spread, ma non escludo niente per il futuro” dice Monti. “Il meccanismo è studiato per i Paesi che non vogliono avere finanziamenti, ma che pensano di poter aver bisogno di qualche incoraggiamento per trasmettere un messaggio ai mercati”. Il premier ricorda che nei mesi scorsi, quando fu approvato il Fiscal Compact, parlare di misure per la crescita era quasi tabù, mentre oggi il risultato è reale: 120 milioni di euro, l’1% del Pil del Continente, saranno destinate al pacchetto crescita e occupazione. Questo significa che un paese virtuoso, nel caso si sotto attacco speculativo, ha gli strumenti per proteggersi. E questo senza l’intervento della Trojka ma semplicemente attraverso una comunicazione formale e un memorandum d’intesa. Non c’è dubbio che Mario Monti, nonostante la posizione fredda della Germania, ‘vince’ la sua partita con Angela Merkel. Una vittoria europea che placa anche le fibrillazioni dei palazzi romani. La legislatura non dovrebbe subire scossoni, le elezioni anticipate si allontanano e resta invariato l’orizzonte temporale del governo, come ha chiesto nei giorni scorsi anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Non ho mai preventivato di agire su un orizzonte più breve di quello che si conclude la primavera prossima”, precisa il capo del governo. “Noi siamo venuti qui per costruire l’Europa ed affermare l’Italia nella costruzione europea. Se da questo ne viene un rafforzamento del governo oltre che dai risultati del vertice ne siamo lieti”. Ma il “nostro obiettivo – conclude – è fare in questo periodo le cose più utili”.

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