Minacce a Claudio Fava, recapitata lettera con proiettile

Una busta con un proiettile calibro 7,65 è stata recapitata al presidente della commissione antimafia regionale Claudio Fava. Il presidente dell’Antimafia sta conducendo un’inchiesta parlamentare sul caso Montante e sui depistaggi di via D’Amelio.

La settimana scorsa, su proposta della commissione presieduta da Fava, l’Ars ha approvato una legge che impone ai parlamentari di dichiarare l’eventuale appartenenza alla massoneria. Claudio Fava è il figlio dell’inventore e fondatore del giornale I Siciliani, il grande direttore Pippo fu ammazzato dalla mafia in un agguato il 5 gennaio 1984.

A Catania la pressione è fortissima anche dopo il sequestro e la confisca dell’impero economico editoriale di Mario Ciancio.

Sono solidale con il presidente della commissione regionale Antimafia, Claudio Fava – afferma il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè – Esprimo massima solidarietà, anche a nome dell’intero Parlamento siciliano, all’onorevole Fava vittima dell’ennesimo preoccupante episodio intimidatorio, che rivela un clima di odio che va condannato. Siamo certi che Fava proseguirà nel suo impegno politico di denuncia e per l’affermazione della legalità, senza lasciarsi turbare da questo vile episodio.

Al presidente Fava – aggiunge il presidente della Regione Nello Musumeci – va la convinta solidarietà e la vicinanza del governo regionale. Episodi di intimidazione grave come questo vanno condannati, senza tentennamenti. Evidentemente c’è ancora chi pensa che con le minacce si possa cambiare il corso delle cose.

Solidarietà anche dall’Unci, dai gruppi Fi, Pd e M5S, dal senatore Davide Faraone e da Articolo 1.

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