Meloni a Caivano tra accoglienza e comunicazioni

‘La  presenza del Presidente del Consiglio è un fatto storico per il comune della provincia di Napoli da sempre abbandonato dalle istituzioni locali, che di fatti negli anni a minato la coscienza dei cittadini in un sentimento di persistente rassegnazione,  abbandonati da tempo e si è permesso che l’ignoranza e l’illegalità prevalesse nei territori sul buon senso, attraverso l’assistenzialismo militante. È stato paradossale ed incredibile assistere ad atti vergognosi di minacce solo perché si sta lavorando per combattere malavita ed ingiustizie, anche contro chi non vuole una svolta e avviare un serrato processo di cambiamento. L’incontro voluto dal Premier Meloni con i rappresentanti religiosi e scolastici, accende un’ ulteriore speranza di riscatto per i cittadini attraverso i provvedimenti che tendono al recupero delle infrastrutture e del sociale per liberarsi definitivamente dalla malavita e malaffare,  in questa fetta di terra da sempre alle prese con la demagogia di Palazzo Santa Lucia e il persistente silenzio di Piazza Matteotti.   Ribadiamo che l’iniziativa dello Stato, rappresentato dal Presidente Giorgia Meloni,  è di atti concreti, fatto anche di ascolto delle associazioni presenti sul territorio che silenziosamente lavorano per cercare di dare alternative ai cittadini. Questo obiettivo si potrà raggiungere in breve tempo, se quelle forze politiche che campeggiano le manifestazioni su questi argomenti, per scopi propagandistici, comincino ad essere responsabili, cosi da poter evitare inutili ritardi e pericolosi atti di intolleranza. L’Esecutivo a guida Meloni sta dimostrando di essere pronto ad affrontare le varie problematiche del nostro territorio campano, con l’obiettivo di  portare sicurezza, legalità, libertà e sviluppo,  in quei territori che per anni sono stati lasciati emarginati dal contesto nazionale ed europeo e che sono spesso al centro per gravi e tristi episodi di violenza. Esprimiamo la nostra totale solidarietà e vicinanza a Giorgia Meloni contro ogni forma di minaccia, per proseguire quel processo riformativo per rilanciare l’economia, il sociale e la cultura, attraverso la sicurezza, legalità e libertà’,  Così a margine della visita di oggi a Caivano, del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, gli esponenti partenopei di FdI, Rosario Lopa e Alfredo Catapano.

“Dopo anni di assenza di Governo, Regione, Città metropolitana e Comune, tutti sempre a guida Pd, finalmente il Presidente Meloni porta lo Stato a Caivano. Non ridicole dichiarazioni di circostanza di chi invoca l’esercito senza aver mai fatto nulla per 8 anni. Alle parole seguiranno i fatti ma intanto il Presidente Meloni ci ha messo la faccia. I Cittadini onesti vogliono lo Stato ma lo vogliono vedere presente e operativo. La Meloni non ha esitato nell’accogliere l’invito di Don Patriciello. Noi Parlamentari siamo al suo fianco”,  dichiara il Senatore Antonio Iannone, Commissario Regionale del Partito in Campania.

La presidente del Consiglio era stata accolta fuori dalla scuola da una piccola folla di persone. Sarebbe stata infatti l’accoglienza, il cardine di una serie di messaggi che – secondo TgLa7 – sarebbero stati trasmessi da una personalità dirigenziale di Fratelli d’Italia. Questo è ciò che si legge dagli screenshot diffusi in rete: “Signori, giovedì mattina ci sarà il presidente Meloni a Caivano per il grave accaduto. L’appuntamento è per le 10 al Parco Verde presso la chiesa di S. Paolo Apostolo di Don Patriciello. Dobbiamo mobilitarci per portare persone, ma non con simboli di partito. Le persone devono sembrare persone qualunque che accolgano Giorgia festanti anche per bilanciare eventuali contestatori (lì sarà pieno di redditi di cittadinanza). Diamo queste indicazioni e non pensiamo di fare il codazzo dei politici e i selfie per noi”.

L’emittente ha tuttavia messo in guardia: “Ovviamente in questa forma di messaggio non dovete farlo circolare a livello di base perché altrimenti arriva ai giornalisti e sembra che Meloni si faccia organizzare la claque. Io ho scritto così a voi perché siete un livello apicale di dirigenza. Consiglio di fare la mobilitazione con chiamate dirette e organizzando macchine di fedelissimi e gente intelligente”. La replica del coordinatore FdI Campania, Iannone: “Messaggio resa infedele di ciò che intendevo raccomandare”

Il senatore e coordinatore di Fratelli d’Italia in Campania ha tenuto a fare a una precisazione sul contenuto dei messaggi “incriminati”: “Quel messaggio è una resa infedele di ciò che intendevo raccomandare. Ciò che intendevo trasmettere a voce è: manteniamo un comportamento sobrio vista la circostanza tragica e non cadiamo nelle provocazioni. Inoltre, chi voleva venire non doveva portare simboli di partito. Si trattava di un fatto istituzionale e non partitico. Non ho interagito con nessun militante, se non con il mio accompagnatore d’auto”.

Conoscendo Giorgia Meloni, non credo proprio, anzi tenderei ad escludere, che sia stata sua l’idea e la richiesta, avanzata via chat (che ingenuità) in Fratelli d’Italia, di allestire un set di gente ‘festante’ che la accogliesse in modo trionfale sul luogo di una sciagura che non ammette certo passerelle, ma richiede anzi solo presenza, fermezza e proposte tese a portare sicurezza in una semi favela dell’orrore, che le vittime -particolare che mi ha colpito- non chiedono nemmeno di cambiare in meglio, ma di poter abbandonare. L’idea, ridicola, nemmeno da Istituto Luce, deve essere venuta a qualcuno dei suoi collaboratori, preoccupato da possibili contestazioni di percettori del reddito di cittadinanza che si sentono traditi da chi in fondo ha sempre promesso giustamente la sua abolizione. Gente che ha l’ansia di essere più realista del Re ma che finisce per danneggiare il Re.

Ma la comunicazione è una cosa seria. E in politica, serissima. E però si compone di due segmenti logici: uno è quello della proposta di sé stessi; come ci si pone, quel che si dice, e come lo si dice. L’altro è quello, più decisivo ancora, e figlio del primo, di come si è percepiti. Come la gente percepisce un fatto.

Chi lo dice che la percezione di una Premier che si reca sul luogo di un delitto atroce accolta da gente festante sarebbe stata positiva? Non lo sarebbe stata affatto. Chi ha detto che compensare anziché lasciar sfogare in un luogo simile, dopo un delitto simile, chi protesta per l’abolizione del metadone di stato, avrebbe causato un danno alla Meloni? Solo chi non capisce di comunicazione può fare un pensiero talmente banale. Io avrei pensato esattamente il contrario: che si sfoghino, i contestatori in astinenza da reddito di cittadinanza, e lo facciano in occasione di una visita che gronda gravitas. Sai che favore ci fanno, appena a casa si rendono conto di quale sia il contesto e quanto bestiale il capriccio di questi signori che lo ignorano usandolo anzi come palcoscenico per le loro oscene pretese? La Meloni avrebbe fatto un figurone a essere contestata, altro che.

Se fosse andata in porto l’idea, quasi blasfema vista l’occasione, proposta via chat in Fratelli d’Italia, a Giorgia Meloni avrebbe causato un grosso danno, e forse persino dato fastidio. Perché la liturgia specie nelle tragedie è cosa seria, e non si sfregia confondendo la presenza grave con una passerella, utile a chi poi, non si sa.

 

 

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