La silente Elly Schlein e richiesta di chiarezza su termovalorizzatore di Roma, e altre scelte sulle linee politiche del Pd

Il nuovo corso del Pd di Elly Schlein inizia il  20 aprile visto che   alle 15 si riunisce  la nuova direzione nazionale, convocata dal presidente Stefano Bonaccini,  in presenza e da remoto. La segretaria sarà chiamata, probabilmente in mattinata, anche  ad esprimersi sulla questione del termovalorizzatore, visto che M5s e Verdi-Sinistra hanno presentato un ordine del giorno alla Camera, dove siede Schlein,  che si è badata bene dall’esprimersi chiaramente contro, anche se  ha scelto come responsabile ambiente l’ingegnera ecologista Annalisa Corrado, da sempre contraria all’inceneritore romano. In realtà, sia che si tratti delle politiche ambientali,  e in particolare del termovalorizzatore di Roma, nessuno è riuscito a capire come la pensi la Schlein.  La questione del termovalorizzatore è infatti solo una parte della più ampia questione del rapporto con il populismo in generale e con il Movimento cinque Stelle in particolare. E qui la reticenza di Schlein non è più accettabile.  Ricordiamo che il  termovalorizzatore di Roma, dopo essere stato usato dal M5S come pretesto per far cadere il governo Draghi e sottrarsi all’alleanza elettorale con il Pd, rischia di tornare a essere una grossa grana per i dem.  Giuseppe Conte  sembra essere  mosso soprattutto dall’urgenza di creare problemi a Schlein di cui teme la concorrenza elettorale. Il termovalorizzatore è il cuore del mandato del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e che, se dovesse saltare, creerebbe un incidente difficilmente rimediabile. Nel Pd non sono pochi i contrari alla realizzazione dell’opera.  Alla domanda sul termovalorizzatore che le è stata posta dai cronisti durante il suo tour elettorale, Schlein ha risposto così: «Siamo in Toscana». Se Schlein è contraria al termovalorizzatore è bene che Gualtieri e gli elettori lo sappiano subito. Se è favorevole, dovrà dirlo con chiarezza prima del voto in Aula, perché il via libero politico a un’opera così importante per la Capitale non può arrivare con una sorta di silenzio assenso. Elly Schlein anche in altri casi è ‘silente’, per non dire che è ‘equivoca’ e  ‘reticente’, visto che non disegna con chiarezza i confini delle sue proposte. A caso cito  le cento femministe che le hanno scritto una lettera aperta per denunciare la pratica della maternità surrogata come forma di sfruttamento sul corpo delle donne, lettera che merita una risposta chiara e che farà capire come la segretaria Pd intende muoversi e come farà a tenere insieme le diverse sensibilità che coabitano nel Pd. Le cento femministe,  di diverse associazioni,  si sono rivolte alla Schlein per chiedere una netta presa di posizione contraria. Al netto della tutela dei minori già nati condivisa da tutte, infatti, il tema investe prepotentemente il rapporto con la scienza e il suo uso e abuso. Per le alleanze politicamente strategiche è tempo di capire, e con dovuto anticipo,  se Conte è un potenziale alleato o un irriducibile antagonista del Pd. Vero è che Elly Schlein ha vinto le primarie e dunque ha tutto il diritto di imporre una svolta alla linea del Partito democratico su qualunque argomento, si tratti di diritti civili e di maternità surrogata, cui si era detta favorevole nella campagna congressuale, salvo poi chiudersi, come detto,  in un silenzio enigmatico; sia che si tratti di politica internazionale e della guerra in Ucraina, su cui era stata vaghissima fino al giorno della sua elezione a segretaria. Sembra di sentire certi discorsi sulla guerra in Ucraina, dove ogni volta la «complessità» della situazione è evocata al solo scopo di offuscare la cristallina chiarezza della distinzione tra chi usa le armi per invadere un altro Paese e chi le usa per difenderlo. Il Pd si trova poi a dover affrontare l’oneroso esborso (circa 600 mila euro l’anno) per la sede del Nazareno. Problema che potrebbe essere affrontato aumentando il contributo mensile – attualmente di 1.500 – dei parlamentari, senza considerare la problematica  dei 90 dipendenti in cassa integrazione.

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