Italiano ucciso nelle Filippine. Il fratello: è stata un’esecuzione

Mistero sulla morte di un imprenditore italiano nelle Filippine. Nel pomeriggio di giovedì 28 marzo 2019 Andrea Guarnieri è stato ucciso con diversi colpi di pistola nella sua abitazione di Dauin. Il corpo è stato ritrovato dalla moglie che ha subito avvertito i soccorsi oltre che la famiglia. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, la vittima si trovava nella dependance della villa mentre i familiari con la moglie erano in un’altra stanza a guardare la televisione. I killer sarebbero entrati nella struttura aprendo il fuoco contro l’imprenditore che non ha avuto modo di reagire. La compagna e la cognata sono arrivati subito ma ormai per il nostro connazionale non c’era più niente da fare. Al momento le le indagini delle autorità locali non hanno portato nessun risultato. La vicenda viene seguita con attenzione anche dalla Farnesina che nelle prossime ore potrebbe avere l’ok per il ritorno in Italia della salma di Andrea Guarniero. 

La famiglia d’origine – che attualmente risiede a Padova – è stata avvisata dalla moglie. Dura la reazione del fratello che ai microfoni dei giornalisti presenti fuori dall’abitazione chiede giustizia per Andrea: “E’ stato freddato – dichiara citato da La Repubblica – con due colpi di pistola da due killer. E’ stata un’esecuzione. Forse l’acquisto recente di un terreno aveva dato fastidio a qualcuno. Ad agire non è stata la criminalità comune“. Sull’omicidio indagano le autorità locali che nelle prossime ore ascolteranno la moglie e i parenti di lei per capire se la vittima aveva qualche nemico. Intanto si scava anche nelle ultime ore di vita dell’uomo per scoprire qualche particolare che potrebbe essere utile alle indagini.

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