Incontro Draghi-sindacati, bonus 200 euro a rischio: cosa è emerso

Nel prossimo decreto Aiuti, il bonus 200 euro rischia di saltare. È quanto emerso dall’incontro tra il presidente del Consiglio dimissionario, Mario Draghi, e i sindacati. Sul tavolo delle parti sociali non la riproposizione del bonus 200 euro, ma un intervento di “decontribuzione”.

“Ci hanno detto che interviene sulla decontribuzione dei lavoratori dipendenti quindi si aumenta il netto in busta paga” ha dichiarato il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri all’uscita della riunione di circa un’ora con il premier uscente, il sottosegretario Roberto Garofoli, i colleghi di Cigl e Cisl, Maurizio Landini e Luigi Sbarra, e i ministri.

“Anticipo dell’indicizzazione per la rivalutazione delle pensioni prevista per gennaio 2023, per il secondo semestre del 2022. È una delle misure indicata dal governo ai sindacati su cui si sta lavorando” ha aggiunto il leader della Cisl, Luigi Sbarra.

“L’incontro ha prodotto alcune prime risposte nella direzione da noi richiesta. Credo che la strada sia giusta. Valuteremo l’entità” delle misure del decreto Aiuti bis, ha spiegato ancora il segretario generale della Cgil, Landini, uscito da Palazzo Chigi.

I rappresentati delle sigle ancora spiegato che però non si hanno i dettagli della misura.

“È la base di partenza del confronto” con le parti sociali, ha confermato anche il ministro Andrea Orlando lasciando la sede del governo.

“La valutazione è positiva – ha aggiunto Bombardieri. Il governo si è impegnato con noi a fare interventi strutturali sulla decontribuzione per aumentare il netto in busta paga dei lavoratori dipendenti e ad anticipare la rivalutazione delle pensioni prevista per gennaio. Era quello che avevamo chiesto. Stop ai bonus ma interventi strutturali“.

Per quanto riguarda il bonus 200 euro “il governo si è impegnato a recuperare i lavoratori rimasti fuori, come quelli dell’agricoltura”, ha detto infine.

Come rilevato in sede di Consiglio dei ministri ieri, per finanziare la misure a sostegno dell’economia ci sarebbero a disposizione delle casse dello Stato 14,3 miliardi in più, dovute a maggiori entrate fiscali dovute anche all’impennata dell’Iva sull’energia.

Gran parte dei quali, circa 12 miliardi, saranno destinati a finanziare il nuovo Decreto di aiuti previsto la prossima settimana per le famiglie, imprese ed enti pubblici, che si tradurrà nella riedizione di interventi come il taglio delle accise e il taglio degli oneri di sistema nelle bollette.

La difficoltà maggiore per l’esecutivo esautorato dalle proprie funzioni politiche sarà quella di trovare una via di mezzo tra le richieste delle parti sociali, quelle del Pd che chiede un nuovo bonus 200 euro e il Centrodestra che invece invoca il taglio dell’Iva.

All’incontro con il Governo sul Decreto aiuti bis, in programma domani a Palazzo Chigi, si preparano intanto i vertici di Confindustria che si ritroverà proprio domani in una riunione straordinaria del Consiglio Generale convocata dal presidente Carlo Bonomi, per un confronto interno su crisi di Governo e congiuntura economica.

In Consiglio Generale, organo di indirizzo politico e di raccordo tra vertice e base associativa, sono rappresentate tutte le diverse articolazioni del sistema Confindustria: territori, settori, Piccola Industria, Giovani Imprenditori.

L’occasione potrebbe essere propizia per commentare la caduta dell’esecutivo Draghi sui quali gli industriali non si sono ancora espressi.

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