Il mercato USA per il settore alimentare italiano è in continua crescita nonostante il complesso scenario internazionale, con la guerra in Ucraina che incide sulla disponibilità delle materie prime e l’aumento dei costi energetici: circa il 70% delle aziende ha mantenuto il livello delle proprie esportazioni nel 2023. “In realtà il mercato nel 2024 può ancora crescere, – afferma Mauro Bandelli, Partner e founder di Gen USA – sia per le caratteristiche che lo rendono iconico, sia per nuove tendenze che offrono nuove opportunità, come ad esempio i ristoranti con lo spazio per la vendita di prodotti alimentari, in particolare italiani, che sta guadagnando popolarità”.
Alimenti vegani o gluten free, farine particolari per la preparazione della pizza, Pinsa romana e più in generale tutti quegli alimenti che rimandano al naturale, salutare, biologico. Sono queste le caratteristiche che secondo i buyers coinvolti da Gen USA hanno maggiore possibilità di essere apprezzati all’interno del mercato americano. Il motivo? Si tratta di ingredienti che vengono impiegati in ricette semplici che rimandano al passato e alla tradizione italiana. Ma al di là della tradizione, il mercato ricerca prodotti non processati e senza stabilizzanti che supportano durate di conservazione più lunghe ma alterano i sapori e non danno il concetto di naturalezza che ci si aspetta adesso. Il trend attuale negli Stati Uniti – conseguente anche al Covid – riguarda una maggiore attenzione alla qualità e all’esclusività degli ingredienti in generale, ma anche un alto livello di “Experience” nel settore della ristorazione, in termini di servizio, e della presentazione dei piatti, caratteristiche che gli americani ritrovano nel mondo Made in Italy. Non solo. Preferiscono spendere di più ma avere più qualità e sanno riconoscere se hanno di fronte prodotti fake o provenienti realmente dall’Italia.
“Per avere successo nel mercato USA le aziende italiane devono tenere in considerazione due aspetti fondamentali: per il consumatore americano sono molto importanti la qualità e l’artigianalità dei prodotti e l’attenzione alla distribuzione. – continua Bandelli – Si tratta di un mercato molto grande con regole precise e differenti rispetto all’Italia, bisogna essere preparati anche dal punto di vista normativo regolamentato dalla FDA/USDA ed è indispensabile mettersi in regola prima di esportare i propri prodotti; è importante per esempio che i prodotti italiani siano forniti di un’etichetta in lingua inglese approvata da questa regolamentazione. I buyer locali giocano un ruolo fondamentale per entrare nel mercato USA, ma aprire un contatto con loro richiede una conoscenza pregressa e diretta difficile da realizzare in breve tempo se non si è già conosciuti; dopodiché è necessario dar loro un supporto costante sul territorio per assicurarsi che il posizionamento e i punti di forza dei prodotti vengano trasmessi in maniera efficace. Il compito di Gen USA è proprio quello di facilitare questo incontro e supportare le aziende in tutto il processo di internazionalizzazione verso questo mercato”.
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