GLI AMMINISTRATORI SICILIANI RIUNITI A GENOVA: “SONO NECESSARIE MODIFICHE AL QUADRO NORMATIVO”

La presenza di 250 amministratori siciliani quì a Genova in occasione della 40^ Assemblea Annuale ANCI dimostra  la nostra  passione nell’amministrare sempre meglio i nostri territori. La copiosa partecipazione nasce dalla necessità di condividere  le  tante  criticità che affrontiamo tutti i giorni   per trovare soluzioni attraverso il confronto e l’approfondimento su temi che accomunano tutti anche se siamo perfettamente consapevoli del fatto che la crisi degli Enti locali dell’Isola  non può essere affrontata in superficie, ma con interventi mirati e provvedimenti strutturali che tengano conto della condizione di insularità e delle profonde diversità socioeconomiche delle nostre comunità, segnate da  un processo di impoverimento che pare inarrestabile e  dove il tasso di disoccupazione, in particolare fra i giovani, ha raggiunto livelli altissimi”. 

Questo l’incipit dell’intervento introduttivo di Paolo Amenta , presidente dell’ANCI Sicilia all’incontro dei sindaci siciliani, svoltosi ieri sera presso la sala della Lanterna della Fiera di Genova a latere della 40^ Assemblea annuale dell’ANCI.

Il presidente Amenta ha poi proseguito citando solo alcuni numeri che identificano la complessa condizione economica e la crisi strutturale che affligge i 391 comuni siciliani ormai da troppi anni, con la conseguenza che 181  Enti  non hanno ancora approvato i bilanci per l’anno in corso  e oltre  100 Comuni sono stati costretti a dichiarare il dissesto o si trovano in condizione di pre-dissesto.

Fra i temi di  grande attualità che necessitano di interventi finanziari e normativi immediati il presidente dell’ANCI Sicilia ha citato l’ormai annosa emergenza rifiuti,  lo spopolamento aggravato anche dalle ultime norme che impongono il dimensionamento scolastico e la chiusura di ospedali di prossimità, l’eccessivo aumento dei costi dell’energia che i comuni spesso pagano il doppio del costo di mercato, l’impossibilità di assicurare servizi pubblici efficienti per mancanza di risorse e per una finanza locale disallineata con il resto del Paese per i già noti problemi legati anche alla riscossione e per il basso reddito pro capite che caratterizza in particolare le famiglie che vivono nelle città del Sud.

Una crisi di sistema che va affrontata con interventi straordinari nell’immediato ma che va fronteggiata con norme e interventi strategici finalizzati a salvare un territorio che sta perdendo una grossa fetta dei suoi abitanti e che rischia una sempre più reale   desertificazione culturale, economica  e sociale.

“Una questione insomma – aggiunge Amenta – che non può essere affrontata soltanto con interventi mirati a risolvere un singolo problema. È necessaria  una strategia condivisa che veda seduti allo stesso tavolo Stato-Regione Siciliana ed Enti locali e che, partendo dalle diversità legate alle peculiarità del territorio e alle condizioni socio-economiche dei suoi abitanti, lavori a un quadro normativo organico in materia contabile, finanziaria e di personale”.

Al partecipato incontro incentrato sulle specificità dei Comuni siciliani  hanno preso parte, fra gli altri,  oltre al presidente e al segretario generale dell’ANCI Sicilia Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, numerosi  amministratori locali, provenienti da tutta l’Isola, il presidente di ANCI Giovani Sicilia, Luciano Marino e l’Assessore delle  Autonomie locali e della Funzione pubblica della Regione Siciliana, Andrea Messina.

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