Giorgia Meloni e Matteo Salvini sul Recovery Fund

‘Abbiamo votato a Bruxelles per il debito comune, che ha reso possibile il Recovery Fund. Abbiamo tifato per l’Italia in ogni momento. Con la coscienza a posto ora, a negoziato concluso, voglio dire che Conte è uscito in piedi ma poteva e doveva andare meglio, è il parere di Giorgia Meloni,  sul Recovery fund: ‘È stato sbagliato dare per acquisiti i 500 miliardi di sussidi proposti da Merkel e Macron e poi aprire a un taglio in cambio di zero condizionalità. È tornato a casa con meno sussidi e più condizionalità. Gli riconosciamo di essersi battuto per contrastare le pretese egoistiche dei Paesi nordici ma il risultato finale purtroppo non è quello che speravamo. Se fossi nella maggioranza ci andrei piano con il trionfalismo. Ci andrei un po’ più cauta. I problemi rimangono. Intanto diminuiscono le risorse a fondo perduto e aumentano i prestiti al governo. I soldi non arriveranno prima del 2021 inoltrato mentre noi dei soldi abbiamo bisogno ora. Per spendere i soldi ci sarà comunque bisogno del parere dell’olandese di turno. E quindi questo può significare il commissariamento della nostra politica economica. Fdi continuerà a tifare per l’Italia. Come abbiamo fatto fin dall’inizio della trattativa. Ma le incognite permangono. Per cui spero che anche il governo voglia difendere in futuro la nostra sovranità. E il nostro interesse nazionale. Non si può raccontare che stanno piovendo soldi, mentre c’è gente che sta in ginocchio – il 40% delle nostre imprese rischia di non riaprire e c’è il rischio di un’ecatombe occupazionale – il pericolo resta molto forte. Noi continuiamo a stare dalla parte delle imprese. Perché crediamo che la priorità sia quella di dire agli imprenditori ‘resistete perché il governo è al vostro fianco.  I ‘frugali’ ottengono il ridimensionamento del Recovery Fund, mantengono e addirittura aumentano privilegi inaccettabili e anacronistici. Per l’Italia si conserva un livello accettabile di sussidi a fondo perduto ma in compenso rischiamo di perdere molti miliardi su altre voci del bilancio pluriennale. E, a monte, nessuna revisione degli assetti europei che penalizzano in modo strutturale l’Italia e la sua economia. Vengono rinviate a data da destinarsi tutte le tasse sui colossi extraeuropei e la finanza speculativa. Ma viene introdotta una tassa sulla plastica di 80 centesimi al chilo dal 1 gennaio 2021: un salasso per migliaia di imprese, con il rischio che i costi si riversino fino alle famiglie. Ma quello che ci preoccupa di più è che non solo queste risorse arriveranno a primavera 2021 inoltrata ma che per spenderle dovremo comunque passare dalle forche caudine dei Rutte di turno. Non si chiama ‘diritto di veto’ ma il ‘super freno di emergenza’ funzionerà allo stesso modo. Si rischia un inaccettabile commissariamento delle scelte di politica economica di una Nazione sovrana. Difenderemo la nostra sovranità strenuamente e ci auguriamo che da questo momento in poi il governo voglia fare lo stesso’.

‘Altro che svolta storica. Il recovery fund, salutato da Conte come un successo epocale, è una colossale fregatura. Noi riteniamo che questo fondo sia un super-Mes, una fregatura grossa come una casa’, è il commento di Matteo Salvini: ‘Sono soldi che andranno restituiti. Oggi sono tutti eurofelici, ma tornino sul pianeta terra Tutti eurofelici, e il più contento è Monti. Il prestito all’Italia  non è un regalo. Sono soldi in cambio di tagli e sacrifici’.

Il leader leghista denuncia il rischio  che l’accordo in sede europea comporti ‘il ritorno alla Legge Fornero’ oltre a tasse sulla casa. Ma su questo, ha assicurato, ‘il governo olandese si attacca al tram’. In ogni caso, si tratta di soldi, anche quelli a fondo perduto,’che andranno restituiti’. Con un tweet  Salvini  ribalta l’immotivata esultanza del premier e della maggioranza: ‘È resa senza condizioni alle scelte della Commissione. Si parla di soldi prestati, da restituire fino all’ultimo centesimo, che arriveranno se va bene tra un anno, solo se l’Italia farà le riforme su pensioni, lavoro, sanità. In fondo al tunnel  si intravede una fregatura grossa come una casa. Se i prestiti comportassero Legge Fornero  e patrimoniale su casa e risparmi sarebbe un costo sociale ed economico altissimo per gli italiani. Noi come Lega vigileremo perché così non sia. Intanto gli otto miliardi chiesti alle partite Iva non potranno essere prorogati. Era tutto quello che chiedevano, una proroga a settembre. Come si fa, al tempo stesso, a festeggiare? E a estorcere 8 miliardi alle partite Iva?’.

Per Salvini, inoltre, l’accordo firmato dal premier Conte ‘è un super Mes’. Che rende obsoleto il dibattito svolto finora sul meccanismo salva Stati: ‘Questo piano doveva essere la salvezza dell’Europa? Ma se i soldi arrivano non prima di aprile-maggio 2021, nei mesi prossimi cosa facciamo? Da Conte andremo insieme a tutto il centrodestra. Andremo per difendere gli interessi degli italiani. Faremo da santo protettore degli italiani sul fronte lavoro, pensioni, sanità e sicurezza. Il Centrodestra  chiederà a Conte garanzie sul fatto che il prestito non sarà lacrime e sangue per gli italiani’.

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