Città di Gaza, 26 marzo (MAHMUD HAMS/AFP/LaPresse)

Gaza: cessati i lanci, la vita torna alla normalità

Dopo una notte di tensione, caratterizzata da ripetuti raid dell’aviazione israeliana, a Gaza la vita è tornata alla normalità. Nelle ultime ore sono cessati i lanci di razzi dalla Striscia e la sensazione generale, riferiscono fonti locali, è che stia prendendo piede un cessate il fuoco con Israele. Su istruzione delle autorità di Hamas, tutte le scuole sono state aperte e così pure gli uffici pubblici. Negli ospedali è stato allentato lo stato di allerta. Nei bombardamenti di ieri sono stati feriti, secondo fonti mediche, complessivamente 25 palestinesi, quasi tutti in modo non grave.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si riunirà per discutere la situazione in Medio Oriente dopo il lancio del razzo da Gaza a Israele e l’offensiva contro Hamas.

Mosca chiede a israeliani e palestinesi di riprendere immediatamente il cessate il fuoco. Lo ha detto il ministero degli Esteri russo in una dichiarazione, commentando le crescenti tensioni nella Striscia di Gaza. “Chiediamo agli israeliani e ai palestinesi di esercitare moderazione e riprendere immediatamente il cessate il fuoco”, si legge nella nota. “È necessario riprendere il processo negoziale israelo-palestinese basato sulle decisioni prese dal Consiglio di Sicurezza e dall’Assemblea generale dell’Onu e dall’Iniziativa di pace araba al fine di fermare la spirale di violenza e raggiungere una pace a lungo termine, giusta e sostenibile per il Medio Oriente”, ha sottolineato il ministero degli Esteri russo. Lo riporta la Tass.

Hamas deve sapere che “non esiteremo a entrare e fare tutti i passi necessari” collegati “ai bisogni di sicurezza di Israele”, ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, dopo essere partito da Washington per rientrare in patria per la nuova crisi con Gaza. “Abbiamo dato una risposta molto, molto potente” ad Hamas, ha aggiunto riferito dal suo ufficio. Netanyahu ha detto che appena arrivato in Israele andrà subito al ministero della difesa a Tel Aviv.

Alta tensione in Medio Oriente

Intanto, una fonte politica israeliano fa sapare al quotidiano Haaretz che con Hamas “non c’è alcun cessate il fuoco”.

La situazione di forte allarme – aperti i rifugi pubblici in molte città israeliane, Tel Aviv compresa – ha indotto il premier Benyamin Netanyahu ad accorciare la sua visita negli Usa e a ritornare in patria subito dopo l’incontro con Donald Trump. Prima di lasciare Washington, ha incassato il riconoscimento formale americano – siglato dal capo della Casa Bianca – della sovranità di Israele sulle Alture del Golan, occupate dopo la guerra dei Sei giorni.

Ma la mossa americana ha fatto infuriare la Russia e la Siria. “Minate la pace e violate la sovranità nazionale”, ha avvertito il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov parlando al telefono con il segretario di Stato Usa Mike Pompeo. “Flagrante violazione del diritto internazionale”, ha tuonato la Siria, definendo gli Usa “il principale nemico degli arabi”.

Il razzo, dopo le sirene di allarme che hanno portato gli abitanti nei rifugi, è caduto su una casa di Mishmeret, un moshav (fattoria agricola) nella piana di Sharon, a nord est di Tel Aviv, che si trova quasi a ridosso della Cisgiordania. L’impatto – come mostrano le impressionanti foto e i video – ha semidistrutto l’abitazione e ferito 7 persone: tra questi una ragazzina di 12 anni, un bambino di 3 e un neonato di 18 mesi. Tutti sono stati ricoverati nell’ospedale di Kfar Saba. Altre persone sono state curate per attacchi di panico e piccole ferite riportate mentre correvano nei rifugi. Da quel momento la tensione in Israele è schizzata.

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