Formigoni: “Legislatura da rottamare, ora si voti”

“Questa legislatura è giunta al termine”.  Lo ha dichiarato Roberto Formigoni nel corso del suo discorso al Consiglio, in cui ha ricordato che “la decisione dei consiglieri del Pdl di presentare le dimissioni al capogruppo nel caso si aggiungessero le dimissioni di altri consiglieri in modo da arrivare a quota 41, pone termine in tempi rapidissimi a questa legislatura regionale”.

Il governatore della Lombardia ha inoltre annunciato di  “voler formare la nuova giunta entro questa settimana”, sottolineando che si tratterà di una giunta rinnovata formata da persone esterne alla politica”.  Questa quindi per Formigoni dovrebbe essere l’ultima settimana di vita dell’attuale consiglio regionale. “L’auspicio, ha ribadito l’attuale governatore della Lombardia, è che il prefetto possa indire le elezioni entro 45 giorni”.

“Tempo scaduto. Formigoni dimettiti”. Questo lo striscione arancione appeso dall’opposizione al banco della presidenza del Consiglio regionale lombardo prima dell’inizio dei lavori. Alcuni consiglieri del Pdl hanno cercato di togliere lo striscione, strappandolo dalle mani di quelli dell’opposizione.   Dopo pochi minuti, però sono intervenuti i commessi dell’aula che hanno rimosso il manifesto.

E prima dell’inizio del Consiglio, probabili nemici di Formigoni, hanno affisso uno striscione al banco della presidenza del Consiglio, in cui lo invitavano alle dimissioni. Dopo pochi minuti però, dei commessi sono intervenuti per rimuovere il manifesto.

Si è mostrato schietto Formigoni sull’ eventuale candidatura di Maroni alla presidenza del Pirellone.  “Ritengo irrituale – ha detto – che il capo di un partito che ha fatto cadere la Giunta che ha lavorato bene possa pretendere di essere il candidato. E comunque la Lega –  secondo Formigoni – é difficile possa esprimere anche il candidato”.

Sull’eventualità delle dimissioni, a Formigoni ha replicato il capogruppo del Pdl al Consiglio regionale, Paolo Valentini, che ha garantito la sua dispoinibilità ad andare al voto entro una settimana: “Se si cambia la legge elettorale bene, sennò andiamo a votare con quella attuale. Politicamente – ha proseguito  – la maggioranza non c’é più”. In merito alla Lega, Valentini ha assicurato che i buoni rapporti restano. “Tutte le riflessioni sono giuste – ha detto rivolgendosi al capogruppo del Carroccio Galli – ma si deve andare a votare subito”.

Sulla stessa linea il  capogruppo del Pd Luca Gaffuri , che ha parlato a nome del suo partito: “Siamo disposti ad associate le nostre firme a quelle del Pdl la prossima settimana o anche già oggi per porre fine alla legislatura in Lombardia”. Gaffuri da settimane ha in mano le dimissioni in bianco dei consiglieri del suo partito, dell’Idv e del gruppo misto.

D’accordo anche il capogruppo lombardo dell’Udc, Gianmarco Quadrini: “Se le nostre tre firme sono utili per andare a elezioni, siamo pronti a rassegnare le dimissioni. Dobbiamo ritagliarci il tempo necessario per fare una legge elettorale giusta e approvare il bilancio – ha spiegato – per poi andare al voto nel più breve tempo possibile”. L’Udc  insieme ai Pensionati, erano stati gli unici a non aver espresso la volontà di rassegnare le dimissioni.

Assente in Consiglio, Nicole Minetti, consigliera regionale del Pdl, a processo per il caso Ruby, che è stata una delle figure più al centro di polemiche di questa legislatura iniziata nel 2010. La Minetti, eletta nel listino bloccato che proprio adesso anche Lega e Pdl vogliono eliminare prima dello scioglimento del Consiglio, è in congedo per motivi personali così come un altro consigliere.

 

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