Festival Internazionale delle Arti Visive del Mediterraneo: Confini tra arti visive e la cinematografia

 

Il Festival Internazionale delle Arti Visive del Mediterraneo che si tiene a Reggio Calabria è partito il 14 dicembre e vuole promuovere una crescita culturale che si rifletta anche nello sviluppo dell’economia sociale sostenibile. In realtà si intende proporre in Calabria un polo permanente di ricerca e liberi scambi, ben consapevole che le estetiche e l’arte contemporanea hanno la capacità di anticipare bisogni, desideri e visioni dei Popoli.

Parlare del Mediterraneo vuol dire parlare di un contesto irriducibilmente plurale, caratterizzato da fortissime disuguaglianze socio-economiche fra l’area nord-occidentale e le aree sud, sud-est ed est del Mediterraneo, in cui la prospettiva del libero scambio desta non poche preoccupazioni. Mettere in connessione,infatti, sistemi socio-economici così fortemente sperequati e disomogenei potrebbe portare a dinamiche predatorie dei paesi più ricchi e più coesi a scapito di quelli più deboli. Non a caso appunto nella dichiarazione finale della seconda sessione del Forum Parlamentare Euromediterraneo si pone con grande forza, il problema dell’impatto sociale e culturale della transizione economica. Gli squilibri demografici, economici, sociali, di poteri fra le coste del Mare Nostrum sono così elevati da rendere una strategia soft, centrata esclusivamente sull’integrazione economica, incapace di generare per l’area vantaggi globali e reciproci dai processi di integrazione.

La Fondazione Horcynus Orca, uno dei partner promotori del Festival,  vuole potenziare questo itinerario politico-culturale partendo dal basso e mettendo al centro l’arte come processo creativo capace di suscitare relazioni umane, e come occasione di trasformazione sociale e territoriale  coniugando bellezza e liberazione.

Nasce così “Confine” come elemento discriminante che includendo ed escludendo restituisce significato alle cose; come frontiera e anche geografia delle comunità e dei popoli; come tramite tra i luoghi o come spazio di isolamento, paradigma del Mediterraneo; come osmosi fra naturale e artificiale/culturale; come linea apparente fra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo; come terra di mezzo fra normalità e follia. Non termine, dunque, ma inizio e soglia, misura e percezione degli spazi vitali, reali ed immaginari.

Il cuore di questo  progetto ha proposto l’istituzione del “Festival Internazionale delle Arti Visive del Mediterraneo”, quale confine fra le arti visive e la cinematografia.

Attorno al Festival Internazionale saranno prodotti degli eventi sistemici capaci di esplorare i confini fra l’arte e i processi di risanamento urbano, fra l’arte e il design, fra l’arte e l’economia, fra l’arte e la scrittura, fra l’arte visiva contemporanea e le arti performative. Tutte le ricerche e le performance artistiche previste dal progetto sono finalizzate a promuovere processi di infrastrutturazione culturale ed educativa,  e di start up di forme evolute di economia della cultura.

Durante il Festival, che è fruibile fino al 21 dicembre 2012  e  nella replica dal 4 al 17 gennaio 2013, si terranno workshop artistici denominati “Cantieri d’Arte”. I partecipanti, selezionati tramite bando, sono venticinque studenti universitari e delle accademie statali.

I “Cantieri d’Arte” sono strutturati in seminari di approfondimento con gli artisti ospiti del Festival ed i  laboratori formativi. I docenti e gli artisti ospiti del Festival sono: Nja Mahdaoui (artista, Tunisia), Agostino Ferrari (artista, Italia), Khaled Hafez (artista, Egitto), Martina Corgnati (critico d’arte, Italia), Agnese Purgatorio (artista e performer, Italia), Paolo Benvenuti (regista, Italia), Pietro Montani (docente di estetica all’Università La Sapienza, Roma), Bruno Fornara (critico cinematografico), Enrico Magrelli (critico cinematografico, Italia), Jean Paul Manganaro (scrittore e ordinario di letteratura italiana contemporanea presso l’Università Charles de Gaulle, Lille, Francia ), Jean Luc Comolli (scrittore, editore e regista francese) e Raymond Bellour (scrittore, critico cinematografico francese).La partecipazione ai cantieri d’arte del festival Confini sarà gratuita. Il Festival Confini prevede una serie di eventi serali la cui partecipazione è gratuita.

 

Rosaria Palladino

 

 

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