Elezioni a Palermo, forse si andrà al ballottaggio tra Lagalla e Miceli

Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, l’articolo inviatoci da Angelo Forgia

Magari i fatti, tra poche ore, ci smentiranno. Ma noi vogliamo dire la nostra sulle elezioni comunali di Palermo da Repubblica delle banane. Già, da Repubblica delle banane. Perché migliaia di persone che si recano ai seggi per votare e vengono mandate a casa perché “i seggi non sono stati costituiti” sono fatti che accadono, senza offesa per nessuno, nelle Repubbliche delle banane. E naturalmente a Palermo. Sì,  a Palermo, fino alle 13,00, alcuni seggi elettorali sono rimasti chiusi. Incredibile ma vero. Le elezioni dovrebbero essere dichiarate nulle. Ma – almeno fino ad oggi – sono state considerate regolari. E il motivo c’è: se avesse votato il 60% dei palermitani aventi diritto, con molta probabilità il candidato del centrodestra, il professore Roberto Lagalla, avrebbe vinto al primo turno. Bisognava impedirlo. Noi, infatti, non crediamo agli exit poll che danno Lagalla a oltre il 40%. Ribadiamo: magari ci sbagliamo, ma a nostro avviso aver creato le condizioni per ridurre del 15-20% il numero degli elettori è funzionale al ballottaggio tra Lagalla e il candidato del centrosinistra, Franco Miceli. E già, perché ieri ha votato, sì e no, il 42% degli elettori aventi diritto. Mai a Palermo, alle elezioni comunali si è registrata un’affluenza così bassa.  Lo diciamo sin da ora: a nostro avviso, in un modo o nell’altro, con forzature di tutti i tipi, si arriverà al ballottaggio.

Superfluo aggiungere che le elezioni comunali di Palermo sono state irregolari. Impedire a migliaia di elettori di poter esercitare il diritto di voto fino alle 13,00 di ieri è un fatto gravissimo. Ma siccome il ballottaggio interessa al PD, va da sé che le elezioni comunali di Palermo verranno considerate regolari. In Italia le cose funzionano così. Vincono sempre i potenti. Non mancheranno i ricorsi che a Palermo verranno matematicamente respinti. Ci saranno polemiche ma alla fine, lo ribadiamo, i potenti avranno la meglio. A Palermo è così dai tempi di Francesco Crispi. Comanda e vince chi ha i rapporti ‘giusti’ e gli ‘agganci’ nei ‘Palazzi’ del potere. Il resto non conta.

Vi anticipiamo altri due scenari. Primo scenario. Come già accennato, si andrà al ballottaggio tra Lagalla e Miceli. Ci saranno due settimane di campagna elettorale nel corso delle quali il centrosinistra imposterà lo scontro elettorale sull’antimafia mediatica. Grida, vestali della ‘legalità’ in azione. Proprio così: dopo elezioni irregolari, chi si sarà avvantaggiato grazie alle irregolarità si presenterà come il paladino della legalità. Attaccheranno di nuovo Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri. E non escludiamo anche altri fatti ‘clamorosi’ messi in piedi per l’occasione. Perché no?, anche la scoperta di altri mafiosi occulti. Insomma, quindici giorni di recite antimafiose. Ma sarà tutto inutile, perché vincerà il professore Lagalla con il 70% dei voti. Perché? In parte perché il personaggio è autorevole e ha il suo consenso; ma in parte anche perché prenderà i voti – tanti voti – dei palermitani che non ne possono più del Sindaco uscente, Leoluca Orlando. E siccome, che gli piaccia o no, Franco Miceli rappresenta la continuità con Orlando, a cominciare dal Tram in via Libertà, non potrà che vincere Lagalla. Morale: tutta la gazzarra messa in piedi dal centrosinistra di Palermo risulterà inutile.

Secondo scenario. Nello scrutinio delle schede per le elezioni del Consiglio comunale di Palermo assisteremo al caos. Un caos moltiplicato dal fatto che molti presidenti di seggio – oltre 150 – sono stati presi a caso, dopo il ritiro dei presidenti di seggio che erano stati designati. Ci saranno polemiche. Ci saranno candidati ai quali spariranno i voti. Ma, anche in questo caso, come avvenuto cinque anni fa, quando lo spoglio delle schede per le elezioni del Consiglio comunale di Palermo durò un mese, tutto verrà considerato regolare. Lo spoglio delle schede per le elezioni del Consiglio comunale di Palermo sarà caotico, ma alla fine troveranno il modo di favorire i soliti noti. Ci saranno polemiche ma alla fine l’esito sarà questo. Trionferanno legalità e antimafia…

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