De Angelis chiede scusa per il post sulla strage di Bologna. Rocca: ‘De Angelis resterà al suo posto’

Marcello De Angelis chiede scusa per il post sulla strage di Bologna.

Alla fine, Marcello De Angelis ha deciso di fare un passo indietro. Il responsabile comunicazione della Regione Lazio, in passato vicino ad ambienti neofascisti, ha pubblicato un post di scuse sul suo profilo Facebook dopo essere stato investito dalle polemiche. Per il Governatore Rocca, neppure la premier sarebbe contenta delle sue recenti uscite.

Tutto è iniziato da un post in cui De Angelis negava in maniera categorica il coinvolgimento di Fioravanti, Mambro e Ciavardini nei fatti della strage di Bologna, di matrice neofascista come acclarato dai processi degli ultimi 40 anni. A quel primo post, il portavoce ed ex estremista nero condannato anche al carcere per associazione sovversiva e banda armata ne ha fatto seguire un altro in cui si diceva messo al rogo come Giordano Bruno: “Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti – ha scritto – Intendo scusarmi con quelli (e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine) a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili”.

De Angelis poi si è giustificato dicendo di aver “scritto di getto sulla spinta di una sofferenza interiore che non passa ed è stata rinfocolata in questi mesi”, riferimento alla morte del fratello in carcere per circostanze mai del tutto chiarite. Rivendica poi il fatto di aver “servito e rappresentato le istituzioni democratiche per anni e ne ho il massimo rispetto”, scostandosi quindi dall’etichetta di ex terrorista secondo lui appiccicata addosso da colleghi giornalisti in questi giorni.

In merito a quanto detto sulla strage di Bologna, ha aggiunto: “L’unica mia certezza è il dubbio. Dubbio alimentato negli anni dagli interventi autorevoli di alte cariche dello Stato come Francesco Cossiga e magistrati come il giudice Priore e da decine di giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto che hanno persino animato comitati come ‘E se fossero innocenti’”.

Marcello De Angelis afferma di essere intervenuto su una vicenda che lo ha colpito personalmente e che quindi lo ha reso “guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini“. Nel finale del post, infine, ha rinnovato poi le scuse: “Ribadisco le mie profonde scuse nei confronti di chi io possa aver anche solo turbato esprimendo le mie opinioni. Anche se rimane un mio diritto, prima di scrivere e parlare bisogna riflettere sulle conseguenze che il proprio agire può avere sugli altri”.

Le parole di De Angelis hanno alimentato la polemica politica e spinto tutta l’opposizione a chiederne immediate dimissioni. Per il momento non sono arrivate, ma il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca non ha nascosto che la situazione non è serena neanche dalla “loro parte”.

Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ricordare la strage di Bologna, di “matrice neofascista” come accertato nei processi: “Io mi sento spessissimo con la Meloni, abbiamo avuto modo di sentirci: mi ha chiesto di chiarire e certamente non era felice per quanto accaduto” ha riferito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Lo abbiamo detto in piazza di fronte alla stazione solo qualche giorno fa, il 2 agosto – ricorda Schlein – in occasione dell’anniversario della strage di Bologna: non accettiamo ulteriori depistaggi e tentativi di riscrivere la storia, negando le evidenze processuali per cui l’associazione dei familiari delle vittime si è tanto battuta e la Procura di Bologna e le forze dell’ordine hanno lavorato in questi anni. Tantomeno se questi tentativi ignobili arrivano dal portavoce del Presidente della Regione Lazio.

Le parole del portavoce del Presidente della Regione Lazio Marcello De Angelis sulla strage di Bologna sono “ignobili”: lo dice la segretaria Pd Elly Schlein che chiede “dimissioni immediate”.

“Se non riescono a farlo i vertici della Regione Lazio sia la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a prendere provvedimenti immediati. È grave che Meloni il giorno della commemorazione non sia riuscita a dire che quella di Bologna sia stata una strage neofascista, sarebbe gravissimo se continuasse a permettere ai suoi sodali di stravolgere la verità processuale. Ponga fine, una volta per tutte, a questa scellerata aggressione alla storia”.

“Le evidenze processuali” sulla strage di Bologna “dimostrano che è stata una strage di matrice fascista commessa da organizzazioni neofasciste, con un disegno eversivo, facilitato da apparati deviati dello Stato. E se qualcuno fatica a riconoscerlo non è adatto a ricoprire incarichi istituzionali di nessun tipo”.

De Angelis poi si è giustificato dicendo di aver “scritto di getto sulla spinta di una sofferenza interiore che non passa ed è stata rinfocolata in questi mesi”, riferimento alla morte del fratello in carcere per circostanze mai del tutto chiarite.

Il presidente Francesco Rocca, annuncia, dopo la polemica per le dichiarazioni di Marcello De Angelis sulla strage di Bologna, che il responsabile della comunicazione della Regione Lazio non si dimetterà: “Ho incontrato Marcello De Angelis  e dopo lunghe riflessioni e un attento e sincero confronto, ho deciso di non revocargli la fiducia. Pertanto, manterrà la direzione della Comunicazione Istituzionale in Regione”.

“So bene che, quanto affermato da Marcello De Angelis nei giorni scorsi in relazione alla strage di Bologna, ha offeso e turbato molti – afferma Rocca – ma il suo è stato un errore dettato da un forte coinvolgimento personale e affettivo a tragiche vicende che, tutt’oggi, animano la coscienza e il dibattito politico nazionale. Il mio primo pensiero, in questi giorni, è andato ai familiari delle vittime di Bologna e a quanto una parola sbagliata possa riaprire ferite mai rimarginate”.
Per il presidente della Regione Lazio “un punto rilevante su cui ci siamo soffermati a lungo è quello, per me fondamentale, del rispetto delle sentenze. Nella mia vita ho sempre cercato di agire con il massimo rispetto per le opinioni altrui e per la libertà di espressione. Non ho mai censurato nessuno, ho fatto del dialogo il mio faro in qualunque tipo di attività intrapresa e cerco di ascoltare il dolore che si cela anche dietro a un passo falso”. Rocca conclude affermando che  “dopo una lunga riflessione ho deciso perciò di comprendere e non allontanare una persona sinceramente addolorata e che, indubbiamente, è una valida risorsa per la mia struttura. Spero che le sue sentite scuse, già espresse sui social, arrivino a tutti quanti con la stessa forza e autenticità che ho percepito io”.

“A distanza di pochi giorni, dopo aver insultato la memoria di 85 persone ammazzate dal terrorismo fascista, De Angelis è ancora lì, a capo della comunicazione di Regione Lazio. Protetto da Rocca e dal silenzio di Giorgia Meloni. Non possiamo abituarci a questa barbarie”. Lo scrive su Twitter Alessandro Zan, deputato e responsabile Diritti della segreteria nazionale del PD.

“Rocca ha ribadito che dopo le scuse non intende revocare la fiducia a De Angelis. Scuse che per noi sono insufficienti. Le sue parole, a nostro modo di vedere, sono incompatibili con l’importante ruolo istituzionale che ricopre. Per questo continuiamo a chiedere a gran voce le sue dimissioni e  come Partito Democratico saremo sotto la Giunta della Regione Lazio per un presidio di protesta” Lo scrive Enzo Foschi, ssegretario Pd Roma.

Il caso De Angelis e le mancate dimissioni dimostrano l’inquietante legame della destra meloniana con i settori neofascisti. Ovvio che la scelta di farlo restare non è attribuibile solo al presidente Rocca. La scelta è stata di Giorgia Meloni”. Così Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, in unanota, commenta le non dimissioni del portavoce della Regione Lazio.

Circa Redazione

Riprova

Tommaso Foti contro le proteste pro Palestina degli studenti universitari: ‘Meglio mandarli a zappare’

Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, contesta duramente gli studenti che in numerose …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com