La ‘cultura della mediazione’ respinge  alla radice qualsiasi forma di radicalizzazione del confronto; non criminalizza l’avversario,  non prevede la delegittimazione morale e politica dell’interlocutore e, soprattutto, cerca sempre la miglior sintesi politica possibile non attraverso un compromesso al ribasso ma, semmai, con una “mediazione alta”, appunto.

Per i  democratici cristiani del passato era la strada migliore per la ricerca di una convergenza politica e parlamentare che restava l’obiettivo finale della stessa azione politica.

Oggi siamo  in una stagione politica dominata dal populismo, dal trasformismo e dall’opportunismo politico e parlamentare.

Non a caso, l’ideologia grillina, ora condivisa e sposata dal nuovo corso del Partito democratico di Letta, non prevede  la “cultura della mediazione”.

La vicenda politica, parlamentare e legislativa della ‘legge Zan’ rifiuta  la ricerca di una mediazione, o di un accordo, o di un confronto viene visto e percepito quasi come un attentato alla attuale dialettica politica e parlamentare.


Video: Ddl Zan, la cultura arcobaleno a scuola (Mediaset)