Covid, la nuova strategia: cosa cambia con il governo Draghi

Il governo è al lavoro per studiare le misure necessarie a tenere sotto controllo la curva epidemiologica dei contagi da coronavirus. La strategia di Draghi si discosta da quella dell’esecutivo precedente ma al momento, come rivela il ‘Corriere della Sera’, non sono previsti allentamenti nei divieti. Nel dettaglio, dalle zone rosse al piano di vaccinazione, ecco i punti chiave della battaglia di Draghi contro il Covid-19.

La battaglia principale che si giocherà nelle prossime settimane sarà contro la variante inglese, che secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità è ormai diffusa nell’88% delle regioni italiane. Per questo, Draghi intenderebbe mantenere il sistema delle zone rosse mirate. La strada, quindi, è quella di evitare il lockdown nazionale e chiudere invece singoli paesi, città e intere province.

Potrebbe restare invariato l’attuale sistema dei colori delle regioni, con la divisione in fasce rosse, arancione, gialla e bianca. La presenza delle varianti, tuttavia, potrebbe condurre a un nuovo ritocco dei parametri. Gli scienziati, infatti, potrebbero proporre di abbassare le soglie di ingresso nelle fasce: attualmente con l’Rt a 1 si entra in fascia arancione e con 1,25 si va in fascia rossa.

Il governo Draghi dovrà decidere, in seguito alla scadenza del Dpcm il prossimo 5 marzo, se riaprire bar e ristoranti anche a cena, far tornare il pubblico al cinema e a teatro e se far ripartire palestre e piscine. L’esecutivo dovrà tenere conto delle continue richieste dei diversi settori, ormai in ginocchio, con molte attività che rischiano di non riaprire più i battenti per via della crisi dovuta a molti mesi di chiusura.

Il nodo principale resta quello della campagna vaccinale. Draghi starebbe pensando di lasciar perdere le “primule” volute da Arcuri per recuperare i ritardi accumulati. La strategia allo studio prevederebbe il coinvolgimento della Protezione civile e dei i militari per mettere in atto un intervento tempestivo nelle regioni che rischiano di accumulare ulteriori rinvii. In quanto ai luoghi di somministrazione, si parla di caserme, palestre, hangar.

Il commissario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, potrebbe vedere ridisegnato il suo ruolo: Draghi, infatti, starebbe pensando di affidare alla Protezione Civile il supporto per la distribuzione delle dosi del vaccino alle singole regioni.  Ad Arcuri, in questo scenario, resterebbe soltanto l’incombenza dell’approvvigionamento delle dosi.

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