Aggressione carcere di Salerno, Vietri (FdI): ‘Solidarietà ad agente ferito, Governo impegnato per la sicurezza’

“Esprimo la mia solidarietà all’agente della Polizia Penitenziaria aggredito ieri sera, nel carcere di Salerno, da un detenuto armato di coltello. A lui vanno gli auguri di pronta guarigione per le ferite riportate e il plauso per essere riuscito a mantenere l’ordine nonostante la ribellione da parte di alcuni carcerati che rifiutavano di accettare l’arrivo del nuovo detenuto”. Lo dichiara, in una nota, il deputato di Fratelli d’Italia Imma Vietri, che sottolinea: “Il carcere di Salerno è all’attenzione del Governo Meloni che, fin dal suo insediamento, sta lavorando per contrastare la carenza di organico dei poliziotti penitenziari ed incrementare la sicurezza attraverso l’acquisto massiccio di strumenti utili alla tutela degli agenti (dagli scudi ai kit antisommossa, ai guanti antitaglio operativi ecc). Il Governo, in particolare, grazie al tenace impegno del Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove, in un anno ha trovato risorse per più di 5mila nuovi allievi agenti di Polizia Penitenziaria. Per quanto riguarda la Campania sono arrivati, per il momento, già 135 allievi del 181esimo corso di cui 10 proprio a Salerno. Ovviamente, siamo solo all’inizio. Si tratta di primi passi in avanti rispetto all’inerzia dei governi di sinistra del passato. E, come Fratelli d’Italia, non intendiamo abbassare la guardia” conclude Vietri.

Di fronte a un calo demografico al momento inarrestabile, che determinerà non solo un ridimensionamento della nostra filiera educativa, ma anche dei suoi insuccessi – che gli arresti fermano e attestano – qualche domanda dovremmo farcela. Davanti alla consapevolezza che le carceri italiane non sono piene di persone di origine straniera, visto che 7 su 10 sono del Bel Paese, qualche domanda dovremmo farcela. Davanti alla manifestazione muscolare che crede di generare sicurezza aprendo un nuovo carcere, qualche domanda dovremmo farcela.

Ci sono associazioni come Nessuno Tocchi Caino e la sua agguerrita Presidente Rita Bernardini, che alzano la voce e il più ancor rumoroso silenzio dello sciopero della fame per dire l’irragionevolezza di un sistema che sembra sempre sfuggire a ogni forma di prensilità.

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