“L’inchiesta va avanti, nessuno scontro con il Colle”. E’ quanto dichiara il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, dopo la decisione di Napolitano di sollevare conflitto di attribuzioni contro i Pm per le intercettazioni nell’ambito delle indagini sulla presunta trattativa Stato-mafia.
“Non c’è stata nessuna macchinazioni o altro contro la procura di Palermo, ha continuato Messineo, nel tentativo di fermare l’inchiesta sulla trattativa Stato-Cosa Nostra nei primi anni Novanta né tantomeno attacchi o scontro fra presidenza della Repubblica e magistratura inquirente. Perché la decisione del Quirinale di sollevare conflitto di attribuzioni contro i magistrati siciliani non è vissuta altrimenti che come una legittima divergenza di interpretazioni del diritto”. “E perché – prosegue il procuratore di Palermo, per il mio modo di vedere la cosa, si può avere ragione o meno, ma questo non determina uno scontro”. In merito all’iniziativa assunta dal Colle, ha voluto precisare il procuratore Messineo, “non è tanto una questione di sorpresa ma è che non avevamo avuto alcuna indicazione in tal senso”. Ora però sarà solo la Consulta a decidere che fare del materiale frutto delle intercettazioni pronta la magistratura, se le sarà dato torto, a eseguire il deliberato.