Cingolani: ‘Recovery occasione unica, Italia leader tra 10 anni’

Mancanza di un’indicazione sulle priorità delle riforme necessarie e il richiamo sistematico alle raccomandazioni del Semestre europeo 2019 e 2020 e assenza di un allineamento ai nuovi target climatici europei. Sono queste due delle principali criticità del PNRR messe in luce dal Rapporto ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Legge di Bilancio 2021 e lo sviluppo sostenibile” presentato ieri. Tra le altre criticità del Piano viene puntato poi il dito sul mancato approfondimento di obiettivi fondamentali come la giusta transizione, il piano Garanzia Giovani, l’Agenda europea delle competenze. Si sottolinea inoltre l’assenza di temi fondamentali come la perdita di biodiversità, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la riduzione dell’inquinamento, benché il Piano, come previsto dal regolamento europeo, dovrebbe destinare almeno il 37% dei fondi alla transizione verde e per il 100% dei fondi si deve rispettare il principio di non nuocere in modo significativo all’ambiente. Manca inoltre una valutazione complessiva dei risultati attesi in termini di sostenibilità e impatto duraturo nel tempo delle scelte del PNRR, di coesione sociale e riduzione delle disuguaglianze. Tra le principali proposte per contribuire alla revisione del Piano attualmente in corso, per indirizzare tutte le risorse in un’ottica di sviluppo sostenibile, l’Asvis indica la necessità di adottare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 sia per definire la governance verticale e orizzontale del Piano, sia per monitorarne e verificarne i risultati, in piena conformità anche con quanto previsto dal Semestre europeo. E si chiede anche di introdurre traguardi qualitativi, obiettivi quantitativi e tempi d’esecuzione.

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Alla presentazione del rapporto Asvis sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Camera, Roberto Fico, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, la Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, Irene Tinagli. Lo studio ripartisce i punti salienti del PNRR nei sei pilastri del regolamento UE e delle relative Linee guida della Commissione europea: transizione verde; trasformazione digitale; crescita intelligente sostenibile e inclusiva; coesione sociale e territoriale; salute e resilienza economica, sociale e istituzionale; politiche per la prossima generazione.

Oltre che il PNRR, grazie al contributo degli 800 esperti delle organizzazioni aderenti, l’ASviS ha esaminato anche la Legge di Bilancio 2021, comma per comma, valutandone la coerenza rispetto ai 169 Target e ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. Inoltre, il Rapporto pubblicato oggi contiene l’aggiornamento degli indicatori compositi europei che descrivono il percorso dei Paesi dell’Ue rispetto al raggiungimento degli Obiettivi. Tra il 2010 e il 2019, si segnalano segni di miglioramento per dodici Obiettivi, di sensibile peggioramento per tre, mentre per il Goal 6 la situazione appare sostanzialmente invariata. Tra il 2018 e il 2019 si segnalano miglioramenti per otto Obiettivi, una sostanziale stabilità si rileva per 8 Obiettivi, mentre non si osservano peggioramenti in alcun Goal. Tra quelli che migliorano, i Goal 3 (Salute) 4 (Istruzione) 7 (Energia). Peggiorano invece, i Goal 10 (Disuguaglianze), 15 (Ecosistemi terrestri) e 17 (Cooperazione). Infine, per la prima volta, l’ASviS presenta un’analisi della distanza dell’Unione europea da 23 target quantitativi dell’Agenda 2030.

“Siamo chiamati tutti, a partire da Parlamento e Governo a utilizzare al meglio il nuovo assetto istituzionale per fare un salto di qualità decisivo verso un cambiamento del nostro modello di sviluppo in senso economicamente e socialmente sostenibile. È un impegno, anzi una vera e propria missione”, ha detto il presidente della Camera Roberto Fico intervenendo alla Presentazione dell’analisi dell’ASviS e ricordando le iniziative del nuovo governo, dalla nomina di un Ministro per la transizione ecologica alla ridenominazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in “Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili” fino alla istituzione presso la Presidenza del Consiglio del Comitato interministeriale per la transizione ecologica. “Occorre, ne siamo consapevoli, uno sforzo concertato di tutto il Paese, uno sforzo certamente notevole, tanto più nella fase difficile che stiamo attraversando”, conclude il presidente della Camera.

Il Recovery Fund è “un’occasione unica e va sfruttata al meglio con giusto equilibrio tra istanze diverse, un’opportunità unica verso un punto di arrivo dal quale non possiamo esimerci”. Così Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica secondo cui le scelte di oggi devono permettere all’Italia “di essere leader nel mondo tra 10 anni. Alla presentazione del rapporto ASviS, Cingolani ha sottolineato che non basta la “transizione ecologia ma serve anche una transizione burocratica”, perché,”possiamo avere idee fantastiche ma dobbiamo avere regole che ci permettano” di realizzarle.

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