epa09103100 A handout satellite image made available by MAXAR Technologies shows excavation around the bow of the 'Ever Given' and dredging operations in progress, in the Suez Canal, Egypt, 28 March 2021. The large container ship Ever Given ran aground in the Suez Canal on 23 March, blocking passage of other ships and causing a traffic jam for cargo vessels. EPA/MAXAR TECHNOLOGIES HANDOUT MANDATORY CREDIT: SATELLITE IMAGE 2020 MAXAR TECHNOLOGIES -- the watermark may not be removed/cropped -- HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

Suez, i soccorsi: ‘Ora la parte più difficile dell’operazione’

Smit Salvage, la società olandese che sta partecipando al disincaglio del portacontainer Ever Given a Suez, ha affermato che la parte più dura dell’operazione deve ancora venire. “La buona notizia è che la poppa della nave è libera, ma questa è secondo noi la parte più semplice: la sfida resta liberare la parte davanti della nave”, ha spiegato il direttore esecutivo della Royal Boskalis, casa madre di Smit Salvage, alla radio pubblica olandese. Il top-manager che ha sostenuto la tesi è Peter Berdowski.

Smit Salvage è una società di Rotterdam che ha partecipato alla rimozione sia del relitto della Costa Concordia naufragata davanti all’Isola del Giglio nel 2012, svuotandone le cisterne, sia di quello del sottomarino nucleare russo Kursk nel 2001 in seguito all’incidente dell’anno prima

“La MV Ever Given è stata rimessa a galla con successo alle 04:30”, così un tweet del fornitore globale di servizi offshore ‘Inchcape Shipping’. Il sito di tracciamento navi Vasselfinder ha cambiato lo status della Ever Given in “under way” (in movimento) riportando una “posizione” ricevuta alle 06:05 Uct (quindi le 04:05 italiane).

La Ever Given è stata “riorientata per l’80% nella giusta direzione”: lo ha reso noto in un comunicato il direttore dell’Autorità del Canale di Suez, Osama Rabie. “La poppa … è stata spostata a 102 metri dalla riva”, rispetto alla sua posizione precedente che si trovava a quattro metri dalla riva, prosegue la nota.

“Le prospettive di un pieno galleggiamento della Ever Given sembrano promettenti”, così in un tweet una società di fornitura di servizi per il canale, la Leth Agencies, segnalando che il rimorchiatore italiano ‘Carlo Magno’ e quello olandese ‘Alp Guard’ sono “arrivati e stanno lavorando nell’area”.

L’ammiraglio Osama Rabie, il capo dell’Authority del Canale, “ha inviato un messaggio di rassicurazione alla comunità marittima internazionale, indicando che il movimento di navigazione riprenderà una volta che la nave portacontainer sarà completamente galleggiante e sarà condotta (…) nella regione dei laghi” interni al Canale “per una revisione tecnica”.

Ci vorranno “tre giorni e mezzo” dopo la fine delle operazioni attorno alla Ever Given per smaltire il traffico marittimo che si è creato nel canale di Suez a causa dell’incidente., ha annunciato il capo dell’Authority alla tv locale.

Rabie “si è congratulato con gli eroi dell’Autorità del Canale di Suez che hanno compiuto questo grande lavoro, apprezzando i loro sforzi durante il periodo appena trascorso e l’aver adempiuto al massimo il loro dovere nazionale”: lo scrive l’Authority su Facebook, aggiungendo che l’ammiraglio ha espresso “la propria piena fiducia nel completamento dell’opera al 100%”.

Il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, ha elogiato su Twitter l’operazione “riuscita” per liberare il Canale di Suez dalla nave Ever Given. “Oggi gli egiziani sono riusciti a porre fine a questa crisi – si legge nel tweet – nonostante l’enorme complessità tecnica” della situazione. Sisi ha quindi assicurato che, grazie a “mani egiziane”, sarà garantito “al mondo intero” il passaggio dei beni e delle merci.

La Ever Given era rimasta bloccato da martedì in diagonale attraverso il canale, ostruendo completamente il corso d’acqua di circa 300 metri di larghezza, uno dei più trafficati al mondo. Il Canale di Suez, lungo circa 190 km, gestisce circa il 10% del commercio marittimo internazionale e ogni giorno di fermo causa ritardi e costi significativi. In totale, quasi 400 navi sono rimaste bloccate alle estremità e al centro del canale che collega il Mar Rosso al Mar Mediterraneo, secondo l’Autorità del Canale di Suez. Almeno una dozzina di rimorchiatori e draghe per aspirare la sabbia da sotto la nave sono stati mobilitati durante le operazioni.

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