Sardegna: arriva il super coleottero, l’arma contro le cavallette

L’arma contro l’invasione di cavallette in Sardegna è un super coleottero, chiamato Mylabris variabilis, della famiglia Meloidae: cosa sta succedendo

Cavallette

Nella lotta contro l’invasione di cavallette, la Sardegna potrebbe aver trovato un prezioso alleato: si chiama Mylabris variabilis ed è un coleottero della famiglia Meloidae, le cui larve possono fornire un aiuto importante nel controllo delle cavallette.

Coleottero contro le cavallette: la spiegazione dell’esperto

Il professor Ignazio Floris dell’Università di Sassari, da febbraio alle prese con l’invasione di cavallette che sta flagellando alcune aree della Sardegna centrale, ha spiegato a ‘Lanuovasardegna’: “Le nostre alleate sono le forme neonate. Le larve di questo insettino, infatti, entrano negli astucci realizzati delle femmine della cavallette per contenere le uova, le mangiano, crescono, si trasformano e saranno adulti nella prossima primavera. Sono un grande aiuto per il controllo delle cavallette, sono alleati da salvaguardare”.

I coleotteri sono stati importati in Sardegna nel 1946 come misura di contrasto alla clamorosa infestazione che interessò il 65% della superficie dell’isola. Lo stesso Ignazio Floris ha detto: “Il coleotterino è stato raccolto nel Lazio per essere importato nell’isola. Ora è già nelle zone infestate, anche in modo abbondante. D’altra parte, più cavallette ci sono, più loro mangiano”.

Serve, però, una presenza maggiore del mylabris variabilis. Il professore ha dichiarato a questo proposito: “Non li possiamo allevare, quindi li raccogliamo dalle zone non infestate, come quella dalla Giara, e li immettiamo dove nidificano le cavallette. Come era stato fatto nel ’46. Questo lavoro darà i suoi risultati, ne siamo certi, però intanto continuiamo a studiare altri metodi di bio contenimento”.

Gli altri alleati contro l’invasione di cavallette

Il coleottero non è l’unico alleato, dal momento che in azione ci sono anche mosche e persino altre specie di cavallette che si cibano di vegetali e altri insetti. Un prezioso aiuto, inoltre, arriverà dalle ricerche dell’università di Sassari. Ignazio Floris ha raccontato: “Studiamo altri antagonisti, soprattutto microrganismi come funghi o batteri, ma anche alcune sostanze naturali che possono fornire un’alternativa per il controllo di eventuali infestazioni. Tre o quattro di questi prodotti funzionano, dunque chiederemo una deroga al ministero che per ora permette solo l’utilizzo della deltametrina. Ci vorranno 6 mesi. Avremo l’autorizzazione in autunno e, quindi, questi prodotti saranno utilizzabili, speriamo, per la prossima primavera”.

Emergenza cavallette in Sardegna: la situazione

Il professor Floris ha fatto poi il punto della situazione sull’emergenza cavallette in Sardegna, che secondo alcuni potrebbe colpire anche altre regioni: “La situazione è gravissima e il problema è complesso. Quest’anno, ormai, purtroppo è andato. Tra un mese le cavallette si estingueranno, non prima di aver deposto le uova. A quel punto sarà necessario arare i campi, anche quelli abbandonati, usare i trattamenti concessi dal ministero e monitorare gli effetti degli interventi degli insetti antagonisti. Non si può dire, però, che non sia stato fatto niente, perchè non è vero”.

L’esperto ha aggiunto: “Gli interventi sulle grillare, i nidi delle cavallette, sono stati quasi 600. Stimando in circa 2mila cavallette al metro quadro in ogni grillara, significa che abbiamo ucciso circa 2 miliardi di cavallette, che messe insieme peserebbero circa 250 tonnellate ma che, soprattutto, avrebbero consumato circa 200 tonnellate di vegetali. Certo, si sarebbe potuto fare di più, e speriamo di farlo già dal prossimo anno”.

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