WOW il WAO!

Si è conclusa la quinta edizione del WAO Festival, sei giorni di musica, cultura, benessere, arte ed ecologia sul Monte Paglia in Umbria dal 13 al 19 Agosto scorso
WAO, acronimo di We are one: noi siamo uno. E noi di Progetto Italia News seguiamo con interesse già da due edizioni questo evento che ha luogo in un piccolo paradiso terrestre: il Parco dei Sette Frati, divenuto da un anno patrimonio MAB dell’UNESCO.
Il MAB, acronimo di Man and the Biosphere, è un programma scientifico intergovernativo avviato dall’UNESCO nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversitá e le Buone Pratiche dello Sviluppo Sostenibile.
E proprio il dialogo fra Uomo e Natura è il perno su cui ruota tutto il festival Appurata la meravigliosità del sito, vorrei ora soffermarmi sul pubblico: 3500 persone di ogni età, dai bambini in fasce a persone oltre la mezza età, tantissimi giovani tra i 20 ed i 30 anni in un clima di amicizia intergenerazionale ed internazionale. Tanta bellezza ed armonia su visi, modi informali, sostanziale educazione e rispetto reciproco.
Non ho mai sentito urlare, litigare o vedere un intervento della Security che, pur garantendo la sicurezza, ha avuti modi friendly e ben diversi dai comuni buttafuori del locali.
La vita della montagna e del campeggio non sono certo comodi, fra docce in comune, fontanelle e bagni chimici, ma nonostante questo famiglie, persone normoabili e disabili, carrozzati o con altri tipi di ausili, hanno vissuto 6 giorni di comunione e pace. A ritmo di musica, si intende.
Con 2 stage e 100 dj da tutto il mondo, il WAO ha proposto una line up varia e ricercata.
Sul Dance Playground si sono sfogarti i più fisici ballerini: ritmi sostenuti e bpm alti: il cuore pulsante del festival stesso.
Alla console tanti i nomi di punta. Dal Regno Unito Eat Static, al secolo Merv Pepler con il suo space rock psichedelico ha entusiasmato la pista con frequenti mescolamenti di generi.
Così come ClooZe, altro papavero del festival: 27enne francese, dj e compositrice, negli ultimi tre anni ha conquistato gli amanti della dance elettronica. Pare che i suoi cachet siano veramente alti e che pretenda frutta secca sul comodino..ma queste sono solo voci. A noi é piaciuta la sua musica e la sua figura, così femminile ed elegante dietro la console.
Altro interessante spazio di fruizione musicale è il Retribe Circle, un piccolo stage dall’ottimo impianto ove sentire elettronica di maggiore innovazione e sperimentazione. Ospite ormai storico del WAO, Økapi, al secolo Filippo Paolini, geneticamente internazionale ma romano di adozione, gran maestro di cerimonie e producer che con la tecnica sopraffina del Copia e Cuci, mixa techno e beat con polka, sonorità balcaniche, carillon e qualsiasi cosa gli piaccia. Ha proposto 2 set sia di sabato che di domenica, il primo più morbido e d’ascolto, il secondo più ballabile e “cattivo”.
Momenti di musica ed amicizia fra artisti e pubblico sabato 17 agosto alle ore 15: al palco principale Max Gandalf è tornato a suonare dopo un incidente a lui accorso lo scorso inverno. Inforcati gli occhialetti da vista, infiamma la pista con aria da intellettuale, e infatti laureato in Economia e Commercio a La Sapienza di Roma.
Sul fronte food ed ecologia é stato avviato un percorso virtuoso di eliminazione del monouso. Stoviglie compostabili sono state fornite dagli stand, uno in particolare gestito da due ragazze solari, Germana e Costanza, ha servito ottime pietanze in piatti “mangiabili”, costruiti con crusca commestibile. Per chi a fine pasto é rimasto un poco di appetito.
Tanti i corsi di yoga e altre pratiche olistiche nella Healing Area, tenuti da professionisti del settore.
Approfondimenti sulle biocostellazioni, fang-shiu e tanto altro alla Cultural Area, un anfiteatro in mezzo al bosco, fresco ed ombreggiato anche nelle ore di maggiore calura. Lì sono state presentate le WAO eco effect shows, la prima scarpa interamente ecologica realizzata con materiali sostenibili, innovativi e naturali: dalla terra vengono le 12 parti che compongono la scarpa e alla terra ritornano una volta finito il loro utilizzo. Fibra di legno e canapa per la tomaia, fibra di cocco e sughero per il sottopiede, fodera di canapa e cotone organico per i lacci, tinture vegetali per la colorazione, suola degradabile senza alcun tipo di fitotossicità, trasparenza nella filiera e cruelty free: queste sono le caratteristiche di questa scarpa “buona” in tutti i sensi di cui il 4% del prezzo della vendita viene donato ad un ente ambientalista o animalista.
Al Sacred Space sono stati proposti corsi introduttivi su antiche pratiche tolteche e si é svolta la cerimonia del CacaoÈ la prima edizione che, invece, vengono proposti laboratori creativi, apprezzati soprattutto dal pubblico più artistico: macrame, pittura con colori naturali, cosmetica naturale e body painting. Questi corsi, gratuiti e da prenotare on line, sono stati presi d’assalto, senza più un posto libero.
Una kids area attrezzata con tanto di fasciatoio creato con balle di fieno, ha ospitato corsi vari per bambini dai 0 ai 12 anni i quali hanno messo in scena una deliziosa e coloratissima parata musicale dal sapore circense.
Performance di fuoco e giochi laser hanno animato tutte le serate del festival ed in particolare la serata di sabato 17 Agosto in cui tutti gli artisti circensi hanno dato vita ad un unico spettacolo ben coreografato e di grande suggestione visiva.
Una cura nella selezione ha garantito un’offerta varia di piccoli stand di vero artigianato, dalla pelle ai metalli, cappelli di feltro e dreadloks. Evviva: un posto senza chincaglierie dozzinali ed inquinanti diavolerie asiatiche.
Che dire altro? WOW il WAO! Aspettiamo la prossima edizione.
Barbara Lalle
foto di Marco Marassi

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