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È stata sottratta al mercato clandestino internazionale con la possibilità di esser ammirata da tutti e non chiusa in chissà quale casa di un collezionista non troppo attento alle ‘regole’: si tratta di una sfinge egizia in granito africano. L’opera, recuperata dalle fiamme gialle di Roma, si pensa che potesse esser un decoro di un ambiente funerario gentilizio etrusco o di una villa suburbana d'ozio. Le indagini dei militari sono partite da un controllo di un autoarticolato nel quale sono state rinvenute numerose fotografie dell’opera. Immediata è stata la perquisizione nell’abitazione del conducente del mezzo, dove è stato rinvenuto ancora altro materiale riconducibile alla sfinge egizia. L’opera, imballata e già pronta per esser venduta al suo possibile acquirente è stata rinvenuta in una serra di Viterbo.
