Tabellone elettronico della Camera con risultato del voto sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità su disposizioni delle norme in materia di abolizione dei vitalizi, Roma 25 luglio 2017. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Vitalizi alla prova dell’Aula, da prossima legislatura in pensione con la Fornero

L’aula della Camera ha concluso la seduta durante la quale sono stati votati i primi tre articoli della legge Richetti sui vitalizi. La conclusione dell’esame e il voto finale si svolgeranno questa mattina, secondo quanto ha annunciato la vicepresidente della Camera Marina Sereni.

‘Dalla prossima Legislatura cambiano i criteri che riguardano l’età: saranno quelli della legge Fornero’,  dice il relatore al provvedimento sui vitalizi Matteo Richetti (Pd), al termine del comitato dei nove che ha dato parere favorevole ad alcuni emendamenti alla proposta di legge sui vitalizi in vista dell’esame da parte dell’Aula e che dunque devono ancora essere approvati.

La proposta di legge attualmente stabilisce che il trattamento previdenziale sia riconosciuto ai parlamentari al compimento del sessantacinquesimo anno di età. L’adeguamento alla legge Fornero comporterà dunque un innalzamento dei requisiti anagrafici richiesti per l’accesso al sistema pensionistico.

Cambiano le sanzioni previste per le Regioni che non si adeguano alle nuove norme sui cosiddetti vitalizi, come prevede un emendamento messo a punto dal relatore al provvedimento, che ora deve essere approvato dall’Aula di Montecitorio. Per chi non si adegua,  dice Matteo Richetti (Pd),  arriverà un taglio del 50% delle somme previste nei bilanci delle regioni per questa voce.

‘La Lega voterà a favore del provvedimento che prevede lo stop dei vitalizi ai parlamentari. Da sempre ci battiamo per abolire questo privilegio che altro non fa che allontanare la politica dalla realtà del Paese. Prova ne è che il nostro gruppo non ha presentato alcun emendamento al testo originario. Riteniamo giusto, infatti, che in un momento particolare come quello attuale si diano risposte concrete ai cittadini’,  dichiara il deputato della Lega Cristian Invernizzi annunciando il voto favorevole del gruppo.

‘Fratelli d’Italia ovviamente voterà sì alla proposta di abolizione dei vitalizi. Ci dispiace che questa proposta arrivi solo oggi e viene da pensare che questo accada nel tentativo di far finta che si vogliano abolire con una legge che non si farà in tempo ad approvare. Lo dico perché con FdI per primi tre anni fa abbiamo fatto questa proposta, bocciata dal PD e dalla stragrande maggioranza dei partiti una volta arrivata in commissione. FdI voterà si e speriamo che si possa portare a termine’,  afferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia.

‘Ho fatto male a fare politica e a non rubare’, è l’amara sintesi di Enzo Raisi -eletto deputato con AN nel 2001, rieletto nel 2006 e poi nel 2008 con il PdL,  mentre alla Camera si discute la legge sui vitalizi.

Dunque, scrive Raisi su Facebook,  ho pagato per quasi 20 anni l’Inps poi ho smesso perché sono diventato parlamentare e avendo il vitalizio non volevo giustamente accumulare pensioni. Ovviamente 20 anni di contributi buttati via perché non cumulabili con il vitalizio essendo due gestioni diverse.

Ho pagato per 15 anni i contributi per il vitalizio, solo per i due anni e mezzo della legislatura Prodi che è durata 2 anni e mezzo, ho sborsato oltre 50 mila euro per i due anni e mezzo mancanti. Ironia della sorte ora, se passa la nuova legge voluta dai nuovi populisti Pd, leggasi sig Richetti e i grillini che fanno a gara per attribuirsi questa legge, non avrò né la pensione Inps né il vitalizio. Ho detto che rinuncio al vitalizio e a tutti i diritti però che almeno mi ridessero indietro i soldi versati e mi rispondono che è impossibile, non li hanno. Se aggiungo che ho fatto 25 anni il consigliere comunale e l’assessore per i quali giustamente non è previsto alcuna pensione ho fatto bingo. Ringrazio il mio Paese ho solo fatto male a fare politica e a non rubare, questa la sintesi. Grazie di cuore Italia vi meritate solo i ladri questo è quello che meritate, conclude.

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