Vitalizi, aboliti dalla Camera per i condannati

Via libera della Camera, con una delibera dell’Ufficio di presidenza, la cancellazione dei vitalizi per gli ex deputati con condanne superiori a due anni per reati di mafia, terrorismo e contro la Pubblica amministrazione. Una delibera che ha visto le forze politiche rappresentate a Montecitorio spaccarsi: al voto, infatti, non hanno partecipato, con motivazioni diverse, il Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Ap. A Favore hanno votato Pd, Sel, Scelta civica, Fratelli d’Italia e Lega. “Non partecipiamo al voto. Questa porcata se la votano da soli”, ha detto il vice presidente della Camera dice Luigi di Maio, lasciando la riunione prima del voto. I Cinque Stelle considerano la delibera varata dall’Ufficio di presidenza di Montecitorio un compromesso al ribasso. Il Pd, al contrario, come ha detto la deputata Anna Rossomando al termine della riunione, sottolinea come quella approvata sia una proposta equilibrata. M5s,  aggiunge l’esponente dem,  mirava a far saltare l’approvazione della delibera oggi per passare alla sede legislativa, con tempi più lunghi. Un atteggiamento che stupisce perchè contradditorio con le pressioni che gli stessi M5S avevano esercitato”ì. Mentre Forza Italia non ha votato perché fin dal primo momento schierata a favore dell’opzione legislativa per risolvere la questione dei vitalizi, Ap ha motivato la scelta di non partecipare al voto sottolineando la diversità di opinione in merito alla questione di giuristi e presidenti emeriti della Consulta si dividano: “Nella sostanza”,  ha spiegato Ferdinando Adornato, “siamo d’accordo, quanto alla forma non vogliamo sostituirci ai costituzionalisti. Piuttosto, sorprende che su una materia così controversa ci sia stata un’accelerazione forse un po’ troppo superficiale. Forse l’approssimarsi del voto…”. La delibera prevede lo stop ai vitalizi per i reati considerati gravi e che ledono la dignità della carica di parlamentare e di chi la ricopre: reati di mafia e contro la Pubblica amministrazione, oltre alle condanne in via definitiva a più di due anni per reati comuni che prevedano un massimo edittale non superiore ai sei anni, in linea con quanto previsto dalla legge Severino. I vitalizi non verranno sospesi quando il deputato condannato ottiene la riabilitazione: in quel caso, dopo la comunicazione alla Camera, i vitalizi verranno erogati nuovamente dalla data della presentazione della domanda legittimamente presentata e accolta. A Palazzo Madama non è detto invece che si arrivi al voto stasera sulla proposta di delibera, anche perché ci sono state diverse proposte emendative.

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