Virginia Raggi e la volgare aggressione di Vittorio Feltri

‘Patata bollente. La vita agrodolce della Raggi’. E’ bufera sul titolo d’apertura,  con un voluto doppio senso,  di oggi del quotidiano ‘Libero’ che sta scatenando aspre polemiche in Campidoglio. Tutti contro il giornale diretto da Vittorio Feltri, che in un editoriale accosta la vicenda tra Berlusconi e le olgettine, a quella tra Raggi e l’ex capo segreteria Salvatore Romeo, del quale secondo l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini la sindaca di Roma sarebbe stata amante: ‘Si dà però il caso che Silvio pagava di tasca i propri vizietti, mentre Virginia detta Giulietta ha attinto ai soldi pubblici per triplicare lo stipendio a Romeo’, scrive tra l’altro Feltri. Non è un dubbio che Feltri è sempre stato molto intransigente e feroce  nei confronti della sindaca di Roma, come ben dice che poco tempo fa aveva titolato ‘L’oca del Campidoglio’.  I Galli di Brenno assediavano Roma e cercavano un modo per penetrare nel colle.  Un messaggero, mandato dai romani di Veio prima a Roma e poi ad Ardea,  era riuscito ad entrare sul Campidoglio nonostante l’assedio. La leggenda narra delle oche, unici animali superstiti alla fame degli assediati perché sacre a Giunone, che cominciarono a starnazzare rumorosamente avvertendo del pericolo l’ex Console Marco Manlio e i romani assediati. Marco Manlio venne per questo episodio denominato Capitolino.  In realtà Feltri non si riferiva a questa leggenda storica ma voleva dire in semplicità, e con forza, che la Raggi non ne faceva una giusta, a partire dal suo braccio destro arrestato per corruzione. La Raggi difendeva a spada tratta Romeo, salvo poi scaricarlo.  Ecco quindi, anche, il passaggio dove Feltri definisce la Raggi; ‘Virginia detta Giulietta’. Feltri affila sempre le armi contro la sindaca, scomodando anche il ‘Bardo’.  Nei confronti della sindaca  sono arrivati subito messaggi di vicinanza e solidarietà bipartisan: ‘Da #Libero #squallida e #volgare aggressione sessista contro #Sindaca. #Solidarietà per @virginiaraggi. Disgusto per becero falso giornalismo’, twitta il Pd capitolino; ‘Mi fa schifo il vile attacco misogino e sessista di #Libero contro @virginiaraggi a lei va tutta la mia solidarietà #stopsessismo’’, scrive la capogruppo del Pd in Campidoglio Michela Di Biase; “Giornalismo spazzatura e offese si meritano condanna ferma e unanime. Oggi #iostoconVirginia #stopsessismo”, aggiunge sempre su Twitter la consigliera dem dell’Assemblea Capitolina Valeria Baglio, che insieme alla consigliera Svetlana Celli aggiunge in una nota: ‘Stop a questo tipo di informazione. Condanniamo fermamente l’articolo sessista sulla prima pagina di oggi di Libero. Una pessima scelta editoriale che offende la sensibilità delle donne, della politica e dell’informazione tutta. La nostra solidarietà alla Sindaca Raggi, nei cui confronti la nostra critica politica non è mai stata tenera ma pur sempre nel rispetto, ma verso la quale nessuno deve usare toni e parole così volgari’. Anche il presidente dell’Ordini dei giornalisti, Enzo Iacopino, è dello stesso avviso: ‘Trovo disgustoso quel che appare oggi su Libero, riferito allusivamente alla vita privata di Virginia Raggi. Debbono essermi sfuggite le reazioni delle signore che insorgono indignate quando si ironizza o si fanno battute volgari sulle donne. Attendo di vedere chi vincerà il premio ‘l’imbecille di turno’ considerando questa mia dichiarazione un attacco alla libertà di stampa’.  Nessun dubbio sul fatto che il clima di intimidazione che il Movimento 5 stelle sta creando nei confronti dei giornalisti farà precipitare ulteriormente l’Italia nella classifica mondiale sulla libertà di stampa. Le giuste prese di posizione nei confronti di chi tenta di gettare discredito su quanti informano correttamente l’opinione pubblica non possono però far dimenticare ai giornalisti i doveri professionali sanciti dalla legge e dalle carte deontologiche,  affermano in una nota, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti: ‘Il ricorso a espressioni volgari e allusive – proseguono -, magari riassunte in titoli ad effetto, non è accettabile nei confronti di chiunque, soprattutto nei confronti di una donna. Per questo proprio perché siamo e resteremo strenui difensori della libertà di espressione e del diritto di critica, anche nelle forme più radicali, non possiamo che esprimere la nostra più convinta solidarietà alla sindaca di Roma, Virginia Raggi’. ‘Libero sì ma non di insultare volgarmente con allusioni oscene. Vittorio Feltri chieda scusa a Virginia Raggi’, .scrive su Twitter il presidente del Senato Pietro Grasso.

Naomi Sally Santangelo

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