Violenza in casa, l’incubo vissuto da 427 mila bambini

Circa un 1,5 milioni di mamme sono state vittime di violenza domestica nella loro vita, ma a denunciare il reato sono solo una su tre. E dato ancora più drammatico, negli ultimi 5 anni, in Italia 427mila bambini  sono stati testimoni diretti o indiretti dei maltrattamenti subiti tra le mura di casa nei confronti delle loro mamme. Violenze quasi sempre avvenute per mano dell’uomo. Sono questi i dati drammatici resi noti dall’associazione Save the children che da decenni lotta per migliorare la vita dei bambini. Il dossier fotografa una realtà agghiacciante: nella loro vita, secondo l’Istat, oltre 6,7 milioni di donne italiane hanno subito violenza e 1 su 10 ha avuto paura che la propria vita o quella dei propri figli fosse in pericolo. E in quasi la metà dei casi di violenza domestica i figli hanno assistito direttamente ai maltrattamenti. Violenze che, purtroppo, troppe volte non sono state denunciate alle forze dell’ordine.

“In più di 1 caso su 10 (12,7%) le donne dichiarano – si legge nel dossier – che i propri bambini sono stati a loro volta vittime dirette dei soprusi per mano dei loro padri”. “Per quanto riguarda gli autori delle violenze, i dati sulle condanne con sentenza irrevocabile per maltrattamento in famiglia – più che raddoppiate negli ultimi 15 anni, passando dalle 1.320 nel 2000 alle 2.923 nel 2016 – evidenziano – spiega  Save the children – che nella quasi totalità dei casi (94%) i condannati sono uomini e che la fascia di età maggiormente interessata è quella tra i 25 e i 54 anni, l’arco temporale nel quale solitamente si diventa padri o lo si è già”.

Per sensibilizzare non solo le mamme ed aiutare i bambini ma soprattutto per investire l’interà società di questo male ‘oscuro’ Save the children  ha lanciato la campagna “Abbattiamo il muro del silenzio”, dal 5 al 7 luglio presso Palazzo Merulana a Roma ci sarà un’installazione immersiva per vivere in prima persona il dramma che tanti bambini vivono quotidianamente.

La violenza assistita è guardare, ascoltare, vivere l’angoscia, esserne investiti, contagiati e sovrastati senza poter far nulla. Significa esporre un bambino a qualsiasi forma di maltrattamento, compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative all’interno di ambienti domestici e familiari. Un fenomeno ancora sommerso, quasi “invisibile”, contraddistinto da segnali plurimi, i cui effetti possono essere devastanti sullo sviluppo fisico, cognitivo e comportamentale dei bambini.

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