Il senatore Denis Verdini esce dal Senato della Repubblica a Roma, 26 ottobre 2017. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Via libera al Rosatellum 2.0 con 214 sì

Il ‘Rosatellum 2.0’ passa al Senato con 214 si, 61 contrari, un astenuto. Dopo il via libera di ieri ai 5 voti di fiducia chiesti dal governo sui vari articoli del testo, il provvedimento, già approvato alla Camera diventa definitivo. Con la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale diventerà legge.

Ieri, come si diceva,  i cinque voti di fiducia dell’Aula del Senato al Rosatellum. Ma c’è bisogno del supporto di 13 verdiniani di Ala per raggiungere il numero legale. Mdp, Si e M5s abbandonano.

Duro lo scontro dentro e fuori il Parlamento durante la discussione sul provvedimento dopo che ieri il Movimento cinque stelle ha manifestato in piazza contro la blindatura del provvedimento.

Orgoglioso l’intervento di Denis Verdini in Aula: ‘Rivendico con orgoglio tutto quello che abbiamo fatto, il ruolo di supplenza che abbiamo svolto ignorando gli stupidi strali che ci arrivavano quotidianamente. Avremmo votato anche la stepchild così come voteremo il testamento biologico e abbiamo contribuito con orgoglio anche al mantenimento dei conti pubblici’.

Senza il voto di Mdp la maggioranza non soffre sui voti di fiducia grazie anche alle molte assenze sul fronte dell’opposizione al momento del voto in Aula, soprattutto tra le file di Forza Italia e della Lega. Ma è in difficoltà per il raggiungimento del numero legale. Tant’è che in almeno tre voti di fiducia è stato decisivo il sostegno dei senatori di Verdini.

Questa è la legge bunga-bunga, afferma il capogruppo a Senato M5S,  un’orgia di pluricandidati in cui l’utilizzatore finale è immancabilmente sempre lo stesso. Siete la stessa banda, voi senza idee, senza programmi, ma con il medesimo progetto, mantenere le poltrone per continuare a sfinire e spolpare una nazione allo stremo.

Oggi scriviamo una buona pagina per la storia della Repubblica,  afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Paolo Romani,  ‘con questa legge poniamo le basi perchè la prossima legislatura sia stabile, capace di rispondere alle esigenze dei cittadini italiani. Oggi abbiamo evitato che si andasse al voto con i frutti di sentenze della Corte, testi non omogenei tra Camera e Senato, rilanciando con forza il ruolo del Parlamento’.

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