Verbali del Cts e mancata zona rossa in Val Seriana, Lega contro Conte: ‘Si deve dimettere’

Si complica la posizione del governo,  e del premier Conte,  sulla mancata istituzione della zona rossa a Nembro e Alzano. Secondo quanto emerge dai verbali, il Comitato Tecnico Scientifico avrebbe suggerito la chiusura della Bergamasca, un appello rimasto però inascoltato. E al momento non è chiaro il motivo. Probabilmente qualche risposta arriverà al termine delle indagini.

Tirando le fila del discorso, in base alle informazioni delle ultime ore emerge che il Cts aveva consigliato la chiusura di Nembro e Alzano, o meglio aveva suggerito l’istituzione di una zona rossa in Val Seriana. Questo alla luce dei dati relativi ai contagi. Nella testa degli esperti aveva preso forma la consapevolezza che quella zona sarebbe potuta diventare critica se non isolata in tempi brevi. Il 5 marzo 250 uomini tra Carabinieri, uomini della Guardia di Finanza e poliziotti raggiungono la zona per il controllo del territorio. Ma l’ordine di chiudere la zona non sarebbe mai arrivato.

La ricostruzione che sta prendendo forma complica la posizione del governo che torna nel mirino delle opposizioni e in particolare della Lega.

“Le carte finalmente desecretate del Cts chiariscono definitivamente quanto accaduto, ovvero quello che abbiamo sempre sostenuto: il CtS aveva sollecitato sulla base delle informazioni pervenute, il 3 marzo, la creazione di una zona rossa in bassa Val Seriana per bloccare i focolai, come confermato dall’invio il 5 marzo di 250 carabinieri per organizzare i blocchi per sigillare la Val Seriana. Il governo al posto che attuare i suggerimenti del Cts ha perso diversi giorni per poi creare un’inutile zona arancione regionale e a seguire la zona rossa nazionale, impedendo di bloccare il contagio del virus dai focolai di Alzano e Nembro, aprendo la strada alla disastrosa pandemia che ha travolto la provincia di Bergamo con migliaia di morti”. afferma il senatore della Lega Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato.

Il Cts -aggiunge- aveva indicato la strada da seguire: replicare la zona rossa di Codogno anche in Val Seriana ma il governo ha scelto diversamente. Dopo la pubblicazione di queste carte, in un Paese normale, il presidente del Consiglio in quanto responsabile politico dell’azione del suo governo si dimetterebbe all’istante.

Il leader della Lega Matteo Salvini parla invece della decisione del governo di procedere con il lockdown nazionale quando ancora i tecnici consigliavano una divisione in zone dell’Italia. “Se io vado a processo il 3 ottobre per avere trattenuto poche decine di immigranti per qualche giorno su una barca, allora portiamo Conte e i suoi al Tribunale internazionale perché hanno sequestrato mezza Italia. Se così fosse sarebbe criminale”.

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