Ancora un suicidio. E la causa è sempre la stessa: la crisi, quel ‘male’ che logora ogni giorno sempre più persone e di ogni ceto sociale, dai professionisti agli operai. Questa volta a decidere di togliersi la vita è stato un artigiano 58enne di Ventimiglia. “Non si può arrivare a 58 anni e vivere in questa maniera, con così poco lavoro”. Questo è il messaggio di addio dell’uomo, titolare di una piccola impresa col figlio, che ieri sera si è suicidato con un colpo di fucile alla gola. A fare la macabra scoperta, è stato il figlio, 33 anni, lo stesso figlio che oggi dice: “È vero, è un periodo di poco lavoro ma avremo potuto farcela”. Lui come tutti i figli, pensava di potercela fare, di riuscire a superare questo brutto momento mail padre purtroppo non è riuscito ad esser lungimirante e ha preferito smettere di far sacrifici per arrivare a fine mese. La polizia sta passando al setaccio i conti correnti bancari e il telefonino cellulare del padre. Non è escluso che l’uomo abbia ricevuto recentemente qualche cartella esattoriale. “L’ho visto alle 14.30 ed era sul letto che scherzava col cane, prosegue il giovane. Proprio non riusciamo a capire cosa sia successo”. Purtroppo il cervello non smette mai di pensare e forse anche se l’uomo giocava con il cane, il suo pensiero era sempre lo stesso: la crisi, i soldi, le scadenze e così non ha resistito, ha preso il fucile e ha sparato il colpo che era nella canna. Siamo sempre lì, i politici cosa fanno? Nulla, restano ancorati a quelle sedie rosse,in cerca di un nuovo modo per far rimpicciolire le nostre ‘tasche’ ed aumentare le loro. Tra poco ci tasseranno anche la vita.
Tags artigiano in crisi economica si suicida artigiano si spara con fucile artigiano suicida crisi crisi economica manifestazioni crisi suicidi per crisi Ventimiglia: ennesimo suicidio per la crisi
Riprova
FEGATO E PREVENZIONE: SPECIALISTI A NAPOLI
Napoli. È dedicato al ruolo del fegato e, quindi dell’Epatalgia, nella prevenzione, l’interessante il Convegno …