Venerdì 7 e sabato 8 luglio al Teatro India di Roma ‘M A S H’ di e con Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán

Venerdì 7 e sabato 8 luglio (ore 21) sul palcoscenico del Teatro India di Roma, nell’ambito della vetrina dedicata alla coreografia contemporanea, IL TEATRO CHE DANZA, le danzatrici e coreografe Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán, la prima italiana, la seconda di origini cilene, firmano Mash, una vera e propria riflessione sui processi di conoscenza tra le persone, dove l’incontro non è solo scambio ma relazione.

Con il termine MashUp, in ambito musicale si indica una composizione realizzata miscelando fra loro due o più samples, in modo libero, attraverso l’appropriazione e la manipolazione degli elementi. Mash applica, in parte, lo stesso processo nel territorio coreografico per creare una nuova dimensione relazionale ibrida, dinamica. Così, Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalan, danzatrici e coreografe emergenti del panorama della danza contemporanea, presentano il loro Mash: ‘Il cabaret di inizio ’900, le prime performance shock rock anni ’60, i format televisivi dei primi anni ’90 – riferimenti di provenienza geografica e di genere diversi – costituiscono il mondo da cui abbiamo attinto per realizzare un archivio visivo e concettuale comune, dove tutto è stato mescolato’,  continuano le due artiste: ‘Contaminazione è la parola chiave: l’attenzione non si focalizza sullo studio filologico o sulla riproduzioni dei materiali messi in campo, ma sulla dinamica che scatta quando i frammenti si concatenano tra loro generando qualcosa di totalmente nuovo, ricco di significati inediti.

La scena che abitiamo, in costante mutazione, diventa così un luogo di coesistenza che ci appartiene e al contempo ci disorienta, costringendoci ad acclimatarci senza sosta. La continua dinamica di scambio alla base della performance, una sorta di processo di traduzione simultanea l’una dell’altra, nel suo essere centrifuga separa ciò che si rivela superfluo – e che viene eliminato – dai segni, dai gesti e dalle espressioni inscritte indelebilmente nel nostro alfabeto corporeo. Nasce un’interforma, composta da una commistione di linguaggi dei quali ciascuna è portatrice, linguaggi che non hanno bisogno di affermarsi, ma, al contrario, nel non imporsi creano i presupposti per accogliere e tradurre l’altro, unica possibilità per generare un incontro vero’. Una produzione estemporanea del gesto che modifica, registra e riproduce il movimento osservato. Tutto ruota intorno al tema della memoria, una memoria attiva, relazionale e fisica che si trasforma attraverso uno scambio continuo.

Mash è una performance ricca di contaminazioni volontarie e inconsapevoli, in cui i confini individuali vengono impercettibilmente e incessantemente spostati, deformati, mischiati. Un lavoro sulla creazione di un altrove, una dimensione di incontro vero.

La danza continua ad essere protagonista al Teatro di Roma con IL TEATRO CHE DANZA, dal 13 giugno al 15 luglio, con ripresa dal 19 al 27 settembre: nomi d’eccellenza e giovani autori/coreografi sui palcoscenici di Argentina e India. Una finestra da sempre aperta alla creatività, alle plurali forme della performance di oggi, alle nuove tendenze del teatrodanza, che quest’anno conta 11 creazioni per un totale di 20 rappresentazioni e 12 coreografi a firmare il cartellone, tra autori affermati come Giorgio Rossi, Cristina Kristal Rizzo, Roberto Castello, Ariella Vidach, Silvia Rampelli, Enzo Cosimi e figure emergenti come Salvo Lombardo, Joao Garcia Miguel con Lara Guidetti, Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán. Un vero e proprio viaggio coreografico che racconta e riporta sulla scena realtà e visioni differenti, segni di orizzonti culturali e geografici lontani, grazie alla presenza di coreografi e interpreti provenienti da diversi paesi europei e del mondo, molti dei quali under 35, segno della vitalità di un linguaggio pronto a raccogliere e restituire stimoli, paesaggi, ambienti diversi. Coreografie che non sono punti di arrivo, ma indagini in corso. Filo comune delle creazioni è l’indagine sul movimento nello spazio, in particolare quello sviluppato dall’incontro fra i diversi performer: la relazione fra gli individui, e dunque la varietà dei sentimenti che gli incontri innescano, è uno dei temi di ricerca degli autori in programma.

ANNAMARIA AJMONE

Laureata in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano, si è diplomata come danzatrice presso la Scuola di Arte Drammatica Paolo Grassi, sotto la direzione didattica di Marinella Guatterini. Come danzatrice ha lavorato per Guilherme Bothelo (Compagnia Alias – CH). Collabora come interprete con la compagnia Ariella Vidach-Aiep (IT/CH) con Daniele Ninarello (IT), Elisabetta Consonni (IT), Santasangre (IT), Cristina Rizzo (IT). Nel 2015, è invitata a partecipare a Gala di Jérôme Bel. Nel 2013, realizza il suo primo lavoro coreografico, [In]Quiete, che vince il premio speciale del Premio Equilibrio 2014 (con la direzione di Sidi arbi Cherkaoui); viene quindi invitata presso la GoteborgsOperans Danskompani. Nel 2015 realizza Tiny, vincitore di “DnAppunti coreografici 2014” presentato a Dna RomaEuropa Festival e alla Biennale di Venezia 2016. Per la Biennale College Venezia 2015 (con la direzione di Virgilio Sieni), presenta il progetto sitespecif Būan. Da questa esperienza nasce l’idea di realizzare un progetto più ampio – “Pratiche di abitazione temporanea” -, serie di azioni costruite e vissute in spazi non teatrali. Il progetto ha fatto tappa a Milano, (Solo, Fondazione Prada, 2015) Firenze (Trigger, Palazzo Pitti e Cango, 2015), Parigi (Innesti, Italiano di Cultura di Parigi 2015), Los Angeles, (De La, Night Gallery, 2016), Reggio Emilia (Antala, Musei Civici, 2016), Milano (Slide in B, Bonotto Edition, 2016). Dal 2014 collabora con la videomaker Giovanna Cicciari, a un progetto di ricerca tra l’immagine in movimento e la danza, Radura. Vince il premio Danza&Danza2015 come “interprete emergente-contemporaneo”.

MARCELA SANTANDER CORVALÁN

Nata in Cile, Marcela Santander Corvalán si diploma in danza-teatro presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano; in seguito, perfeziona lo studio della danza contemporanea presso il Centre National de Danse Contemporaine di Angers, con la direzione di Emmanuelle Huynh. Parallelamente, studia Storia all’Università di Trento e ottiene un Diploma in Danza all’Università Paris-8. A partire dal 2011, lavora con i coreografi Dominique Brun (Sacre #197 e Sacre #2) e Faustin Linyekula (Stronghold). ollabora, inoltre, con il coreografo Mickael Phelippeau – Chorus (2012), Pour Ethan et Set-Up (2014), Kritt (2016), Footbolleuses (2017) – e cura la direzione artistica della manifestazione A domicile (Guissény – Bretagna). Nel settembre 2014, presenta il progetto Something around the sound, firmato con la danzatrice e coreografa Clarisse Chanel. Nel febbraio 2015, presenta Epoque con il danzatore e coreografo Volmir Cordeiro. Nel marzo 2016, crea il primo solo Disparue. E’ artista associata (2014-2016) di Quartz- Scène Nationale de Brest.

 

CalenDario _ Il Teatro che danza

 

 

11 • 12 luglio _ Teatro India

ALFA – appunti sulla questione maschile _ Roberto Castello

 

12 luglio _ Teatro Argentina

CHE NE RESTA DI NOI? _ Michelina Capato SartoreClaudia Casolaro

 

13 • 14 luglio 2017_ Teatro India

Temporaneo Tempobeat _ Claudio Prati e Ariella Vidach

 

19 settembre _ Teatro India

EUFORIA _ Silvia Rampelli

 

26 • 27 settembre 2017 _ Teatro India

THANKS FOR HURTING ME _ Enzo Cosimi

Il Teatro che danza

coreografie sui palcoscenici di Argentina e India

dal 13 giugno al 14 luglio e poi dal 19 al 27 settembre

 

 

Venerdì 7 e sabato 8 luglio al Teatro India

M A S H

di e con Annamaria Ajmone e Marcela Santander Corvalán

ricerca sonora e mix Federica Zamboni

disegno luci e direzione tecnica Giulia Pastore

 

Produzione Cab008  e Fabrik Cassiopée

in collaborazione con Le Quartz – Scène Nationale de Brest | Danae Festival

con il sostegno di Armunia – Festival Inequilibrio – Centro di residenza |

Mosaicodanza – Interplay Festival | Fondazione Piemonte dal Vivo

Residenza Naocrea – Ariella Vidach AiEP | Residenza Graner – Mercat de les Flors

e con il sostegno di MiBACT  e Regione Toscana

Progetto DE.MO. – Movin’Up – Sessione 2016

a cura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanea e Periferie Urbane – Direzione Generale Spettacolo e GAI – Associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani

 

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